Gesù, gli arancini di Adelina! Li aveva assaggiati solo una volta: un ricordo che sicuramente gli era trasùto nel Dna, nel patrimonio genetico.
Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta. Il giorno avanti si fa un aggrassato di vitellone e di maiale in parti uguali che deve còciri a foco lentissimo per ore e ore con cipolla, pummadoro, sedano, prezzemolo e basilico. Il giorno appresso si pripara un risotto, quello che chiamano alla milanìsa (senza zaffirano, pi carità!), lo si versa sopra a una tavola, ci si impastano le ova e lo si fa rifriddàre. Intanto si còcino i pisellini, si fa una besciamella, si riducono a pezzettini ‘na poco di fette di salame e si fa tutta una composta con la carne sgrassata, triturata a mano con la mezzaluna (nenti frullatore, pi carità di Dio!). Il suco della carne s’ammisca col risotto. A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e copre con dell’altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d’ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s’infilano in una padeddra d’oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d’oro vecchio. Si lasciano scolare sulla carta.
E all fine, ringrazziannu u Signiruzzu, si mangiano!
Ho scelto di regalarvi quest’oggi la citazione più golosa di tutta la raccolta di racconti di Camilleri, tratta proprio dal racconto che da il titolo alla raccolta.
Così, se per curiosità volete cimentarvi nella preparazione dei veri arancini siciliani…non avete più scusanti!
Questa è di fatto la prima raccolta di racconti brevi che leggo di Camilleri.
E il giudizio è positivo.
Anche se, a dirla tutta, lo preferisco in versione più lunga.
Perchè, come si sa, il rischio con le raccolte di racconti è che ce n’è sempre qualcuno che non raggiunge gli standard che ci si aspetta dall’autore di turno.
Ho apprezzato molto, tra gli altri “Montalbano si rifiuta” (dove il nostro commissario si intrattiene al telefono con…Camilleri), “La prova generale”, dove una coppia di anziani coniugi mette in scena ogni sera la propria dipartita, “Salvo amato…” “Livia mia…”, ovvero la risoluzione di un caso per via epistolare (che ricalca anche un episodio di cronaca nera realmente accaduto). E, ovviamente, “Gli arancini di Montalbano”, dove tutte le caratteristiche umane del commissario più amato della penisola si ritrovano per dare vita ad un racconto gustoso al punto giusto.
Insomma, non sarà di sicuro il capolavoro di Camilleri.
Ma questa raccolta è secondo me un buon esercizio per entrare nel mondo di Montalbano…e di Camilleri.
Gli arancini di Montalbano
Andrea Camilleri
Sellerio Editore Palermo, 2018, 432 pag., € 15.00
Per acquistare:
a me ha dato l’impressione di dover far uscire qualcosa per forza (tra l’altro non è il mio amato sellerio e questo mi disturba): comunque l’ho letto lo stesso! 😀
Lo leggerò di sicuro visto che mi sono avvicinata da poco a Montalbano e poi adoro gli arancini e ogni tanto li faccio anche…
Ecco… ora mi tocca proprio convincere la suocera a prepararmeli… 😉