Anita, Anthony Valerio

Garibaldi si alzò in piedi, salutò le donne con un cenno garbato del capo. Invitò tutti a salire a bordo della nave ammiraglia. Poi si diresse alla porta, con il suo passo lento e pesante, accompagnato da Henrique. Lei raggiunse gli uomini sull’uscio. Garibaldi offrì la mano. Anita la strinse, da pari. Lo guardò allontanarsi, i passi che si facevano più rapidi fino a che non scomparve tra gli alberi in fiore. Si guardò il palmo della mano. Sentiva ancora la stretta di lui, e l’accento strano di quella voce così dolce.

La recensione di Anita, Anthony Valerio

Anita nasce in Brasile nel 1821.
Figlia di povera gente cresce aiutando la madre in casa e il padre nel lavoro di vaccaro.
Impara prestissimo a cavalcare e ad eseguire tutti i lavori necessari alla mandria.
La morte del padre costringe la famiglia a trasferirsi e all’età di quattordici anni, Anita va in sposa.
Il matrimonio si rivela subito un enorme errore e alla ragazza non resta che rassegnarsi a quella vita.
Un giorno, però, incontra un italiano dalla barba rossiccia, un certo Garibaldi.

Anita_Garibaldi_-_1839

La mia opinione su Anita, Anthony Valerio

Anita di Anthony Valerio si è rivelato una lettura piacevole e molto interessante.
In fondo di Anita si sa ben poco e negli anni ci si ricorda solo che fu sposa di Garibaldi.
Merito di Anthony Valerio è aver restituito ad Anita una dignità letteraria e aver lasciato parlare la sua voce indipendentemente da quella dell’Eroe dei Due Mondi.

Il romanzo si legge bene, è appassionante e il ritratto di Anita che ne emerge è quello di una donna moderna, emancipata, determinata ed anticonformista.
Una donna capace di combattere ed essere vulnerabile allo stesso tempo.
Buona lettura.

Anita: La donna che insegnò a Garibaldi ad andare a cavallo
Anthony Valerio
Gallucci, 2010, p. 371, €. 14,03

Photo : archiviostorico.blogspot.it

SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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