Qui a Zebuk ci piace andare a scovare chi pubblica le sue opere prime. Siccome nuovi autori mi suona tanto come nuovi mostri (che potrebbe anche sottendere molteplici significati, non sempre carini) io vorrei osare e chiamarli “inguaribili romantici”, un pò perchè leggere (come scrivere) è un’attività elitaria viste le statistiche italiane, quasi da carboneria, un pò perchè chi riesce a pubblicare un libro è uno che ha seguito per molto tempo la chimera di un sogno.
Laura Laghi di libri ne ha pubblicati due, questo che vi presentiamo oggi è il suo secondo; si intitola Eyes e lei ce ne parla così.
Eyes è un romanzo che nasce in un giorno particolarmente negativo, in cui, appena laureata in scienze della mediazione linguistica con il massimo dei voti, mi vedo rifiutare all’ennesimo colloquio di lavoro perché troppo giovane e soprattutto perché donna. Quindi potenziale persona che prima o poi abbandonerà la scrivania per occuparsi della famiglia.
Quel pomeriggio, dopo una ventina di sigarette fumate con il nodo alla gola e la bile gonfia, ho acceso il Mac e senza uno schema preciso ho iniziato a buttare giù le prime idee che mi passavano per la testa. Ed è così che è nato il personaggio di Elvira Rosberg, per tutti Eyes nel libro: una giovane donna in carriera, rampante e volitiva.
Avvocato di successo in una New York straripante di vita e di occasioni da prendere al volo, Eyes si trova, all’apice della sua carriera, a dover prendersi carico di una causa di difesa che potrebbe lanciarla nell’olimpo degli avvocati, oppure stroncarla per sempre e lei, come vuole la sua natura, decide di attraversare la sua personale linea d’ombra e di mettersi in gioco per quella che, ancora non lo sa, diventerà una svolta a 360° nella sua vita.
Un giudice da sempre giudicato integerrimo viene accusato del brutale omicidio della figlioccia: Eyes è conosciuta nella Grande Mela come l’unico avvocato a non aver mai perso ancora una causa: il suo destino si lega inesorabilmente a quello del giudice che da giusto accusatore viene tolto dal suo piedistallo e dato in pasto ai media nel giro di una giornata.
Da qui parte un susseguirsi ritmato e incalzante di colpi di scena, fino a quello finale, che svelerà il nome dell’assassino e cambierà le vite di tutti i protagonisti, nel bene o nel male.
Eyes è una di quelle donne che si dice spaventino gli uomini di oggi: è una che porta i pantaloni, che raramente crolla e che sa sempre da che parte andare, quando la strada si biforca in un bivio, ma che mantiene sempre quella fragilità e quella insicurezza quasi infantili, quando si parla d’amore.
Come tutte noi, anche lei passa le ore in mutande davanti all’anta aperta dell’armadio, indecisa su cosa mettersi per andare a un appuntamento galante. Come tutte noi, piange e si vota al partito dell’autolesionismo quando un uomo la molla per una più giovane, più carina e con una taglia in più di reggiseno.
E, come tutte noi, prima o poi si rialza, si asciuga le lacrime e riparte a testa alta, consapevole che sbatterà il muso altre mille volte, ma convinta che da qualche parte là fuori, anche per lei ci sarà un Principe Azzurro e un abito bianco.
Eyes è una storia di pura fantasia, un personaggio che forse in quel momento avrei tanto voluto essere e che adesso, a distanza di quattro anni, sposata con un buon lavoro e un figlio in arrivo, sento di essere anche un po’ diventata.
Eyes
Laura Laghi
Zerounoundici Edizioni, 2010, 134 pag., € 13.00
Mi ispira!!!
credo sia una svolta nuova, rispetto all’altro libro…
non vedo l’ora di averlo in mano!
“Come tutte noi, piange e si vota al partito dell’autolesionismo quando un uomo la molla per una più giovane, più carina e con una taglia in più di reggiseno”.
Mi fischiano un po’ le orecchie…cmq congratulazioni!Per tutto,per il libro e per quel nuovo cuoricino che sta battendo…
P.s: Le taglie in più erano 2 e 1/2…
intervista a Laura Laghi l’autrice di Eyes…
Premetto che a causa sono sbadato avevo perso il titolo che m'ero segnato da qualche parte ( poi ritrovato in giro per la rete ) , e poi ho fra lavoro , fisioterapia , e studio ( mi dovrei laureare a maggio ) , facebook e il doppio blo…