Uomini e Topi, John Steinbeck

Poche miglia a sud di Soledad, il Salinas capita sotto I falde dei colli, dove scorre verde e profondo. L’acqua è anche tiepida, perché è sgusciata favillando sulle sabbie gialle nel sole, prima di giungere alla stretta pozza. Su una riva del fiume i pendii dorati del contrafforte salgono dolcemente ai monti Gabilan forti e rocciosi; ma a valle l’acqua è orlata di piante: salici verdi e novelli ad ogni primavera, ingombre le forche dei rami bassi dal tritume della piena invernale, e sicomori dalle candide e screziate braccia penzolanti e dalle fronde arcuate sulla corrente. Sulla riva sabbiosa sotto gli alberi giacciono le foglie disseccate in strato così alto, che la lucertola fa un grande trepestio correndovi in mezzo. I conigli escono dalla macchia a sedersi sulla sabbia nella sera, e le radure acquitrinose sono disseminate delle tracce notturne dei tassi, delle larghe zampate dei cani dei ranches e delle orme a cuneo dei daini che vengono a bere all’ombra.

Il Salinas è il più grande fiume della costa centrale della California.
E’ estate.
Siamo nei primi anni ’30.
Una sera come tante, due uomini qualunque, si avvicinano alla sponda del fiume.
Si tratta di Lennie, il gigante buono ma dal cervello infantile e George, smilzo e risoluto.
Per vivere cercano occupazione come lavoratori stagionali in tutte  le fattorie che incontrano.
Sono persone dal passato sconosciuto.
L’unica cosa che ci è data di sapere è che senza il sostegno di George, Lenny non sarebbe riuscito a sopravvivere da solo in quel mondo così spietato
Perchè Lenny non riesce a distinguere tra bene e male.
Non sa come controllare la forza.
Si diverte a giocare con piccoli animali (topi, conigli), ma finisce sempre per ucciderli inavvertitamente.
George cerca di coinvolgerlo nel suo sogno di comprare una fattoria dove allevare animali e coltivare la terra.

Perchè c’è bisogno di tenere viva la speranza.
Quando i due giungono alla fattoria di Curley e vengono assunti come braccianti, poco dopo iniziano i problemi.
Dopo un primo periodo in cui tutto fila liscio la moglie del fattore, una donna irrequieta e maliziosa,si decide  a complicare la vita dei due amici.
E ad affievolire la speranza di un lieto fine.

Uomini e Topi è un breve romanzo scritto da John Steinbeck nel 1937.
Inizialmente pensato per essere destinato ad un pubblico giovane, nelle stesure successive assume un tono più maturo, pur restando fedele alla scrittura primordiale, semplice, senza fronzoli, diretta.
Il titolo dell’opera è derivato dal titolo di una poesia dello scrittore scozzese settecentesco Robert Burns nella quale si accenna ai piani architettati da uomini e da topi che spesso sortiscono cattivo esito, e invece della gioia promessa recano null’altro che dolore e sofferenza.

E’ un romanzo che racconta sofferenza e disillusione.
E le presenta al lettore senza tanti giri di parole.
In tutto il libro si respira un senso di impotenza di fronte ad un destino che rende impossibile raggiungere il sogno del benessere economico.
Dopotutto è ambientato nel periodo immediatamente successivo alla Grande Crisi.
E i personaggi principali incarnano quella disillusione che, in quel periodo era comune tra molti americani:

La voce di George si fece più cupa. […] “Gente come noi, che lavora nei ranches, è la gente più abbandonata del mondo. Non hanno famiglia. Non sono di nessun paese. […] Non hanno niente da pensare per l’indomani.”
Lennie era felice. “E’ così, è così. E adesso dimmi com’è per noi.”
George riprese. “Per noi è diverso. noi abbiamo un avvenire. Noi abbiamo qualcuno a cui parlare, a cui importa qualcosa di noi. […]”
Lennie interruppe. “Noi invece è diverso! E perché..perché ci sei tu che pensi a me e ci sono io che penso a te, ecco perché.”
Rise beato.

Quella descritta nel libro è una realtà crudele, fredda, senza speranza.
Non c’è spazio per i buoni sentimenti.
Non esiste pietà, che si tratti di un animale troppo vecchio per lavorare (e quindi eliminato) o di un uomo che viene picchiato o isolato (perchè nero).
Vince il più forte.
Vince il denaro.

A causa dei suoi temi forti (eutanasia, razzismo), Uomini e Topi, nel corso degli anni, e nonostante sia universalmente riconosciuto come un classico della letteratura americana, è stato più volte oggetto di  censura:
per molto tempo venne bannato dalle biblioteche pubbliche.

Tra Teatro e Cinema

Già in corso di pubblicazione Steinbeck decise di rimettere mano al testo di Uomini e Topi per adattarlo per il teatro.
La prima teatrale andò in scena il 23 novembre 1937, diretta da George S. Kaufman e continuò per 207 repliche a Broadway, prima di intraprendere il suo viaggio verso Los Angeles e in altre città.

E il successo di Uomini e Topi non si limitò soltanto al teatro.
Il 1939 è l’anno della prima riduzione cinematografica ad opera di Lewis Milestone.
Più tardi, nel 1992 Gary Sinise dirigerà un remake, interpretato da John Malkovich (Lennie Small), dallo stesso Sinise (George Milton) e da Sherilyn Fenn (la moglie di Curley).

Forse non tutti sanno che…

  • Nella serie Lost, molti dei protagonisti sono avidi lettori. E James “Sawyer” Ford ha un libro preferito, che cita nel 4° episodio della 3° stagione e nel 4° episodio della 6° stagione: Uomini e Topi di Steinbeck.
  • Nel romanzo “22/11/’63” di Stephen King  il protagonista, un professore di inglese, sceglie Uomini e Topi per un’interpretazione teatrale nella scuola dove insegna.

 

http://youtu.be/fTYm-8Wf6GQ

Uomini e Topi
Titolo originale: Of Mice and Men
John Steinbeck
Bompiani, 1937, 119 pag., € 7,90
ISBN 9788845250088

Silbietta
40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

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