Tengo tutto, Randy O. Frost, Gail Steketee

In aprile vi abbiamo  raccontato in vari modi come far pulizia nelle nostre vite e nelle nostre anime eliminando oggetti e pensieri di troppo, ma cosa succede quando l’accumulo di oggetti diventa patologico? In questo saggio si parla di disposofobia :

 

Disposofobia (o accumulo patologico o accaparramento compulsivo o la mentalità Messie) è un disturbo mentale caratterizzato da un bisogno ossessivo di acquisire (senza utilizzare né buttare via) una notevole quantità di beni, anche se gli elementi sono inutili, pericolosi, o insalubri. L’accaparramento compulsivo provoca impedimenti e danni significativi ad attività essenziali quali muoversi, cucinare, fare le pulizie, lavarsi e dormire. (fonte wikipedia)

Gli autori Randy O. Frost e Gail Steketee ci raccontano attraverso una serie di storie reali, come, tale disturbo possa presentarsi e condizionare la vita dei malati e dei loro familiari, e indagano sulle possibili cause scatenanti ed eventuali predisposizioni, cercando di immedesimarsi nel punto di vista del paziente.
Spesso il disposofobico è affetto da altre forme di disturbo psichico quali il disturbo ossessivo compulsivo, per alcuni di loro l’accumulo nasce dalla compulsione all’acquisto o all’acquisizione di oggetti in modi diverso dal’acquisto quali il frugare nella spazzatura o negli scarti dei negozi.

accumulo
Una caratteristica comune a quasi tutti i disposofobici è la non necessarietà dei beni accumulati che nella maggior parte dei casi corrisponde ad un assoluta inutilità degli stessi , ma questo è il punto di vista di un osservatore non disposofobico, infatti per il paziente spesso questi oggetti sono pieni di potenzialità che possono essere oggettive (il possibile utilizzo futuro dell’oggetto) o affettive (un ricordo legato all’oggetto).

La differenza tra le persone che accumulano e quelle che non lo fanno è nel volume e nella varetà di cose che ritengono “utili”.

 

Quello che distingue infatti la patologia da una normale tendenza a collezionare oggetti è il disagio creato dagli accumuli stessi , qui non si parla di collezioni o di fissazioni per particolari tipi di oggetti che prima o poi verranno utilzzati ma di cumuli di oggetti mai utilizzati che arrivano a invadere gli spazi vitali tanto che si parla di “sentieri da capre” che si snodano tra i cumuli stessi.
Lo studio condotto dagli autori su un gruppo di pazienti purtroppo, essendo stato fatto in un lasso di tempo relativamente corto  non porta a conclusioni definitive sull’ereditarietà del disturbo e sulle potenzialità di guarigione. Per quanto riguarda l’eventuale predisposizione genetica sono stati studiati casi di fratelli gemelli disposofobici e casi di disposofobia in figli di genitori con lo stesso problema ma non è ancora chiaro se l’influsso sia di carattere ambientale o genetico , sicuramente certe caratteristiche caratteriali possono essere predisponenti .

Nonostante le condizioni delle case delle persone che accumulano possano difficilmente portare qualcuno a pensare a loro come dei perfezionisti, l’intensa paura degli errori è una caratteristica comune tra i disposofobici.

E la paura di sbagliare a buttar via un oggetto o a risistemarlo è talmente forte da spingere a “non fare piuttosto che sbagliare”.

Un saggio davvero ricco e completo su un disagio psicologico più diffuso di quel che pensiamo , addirittura si registrano casi anche nei bambini.

Ho sempre avuto un rapporto di amore-odio con la saggistica, infatti amo approfondire nuovi argomenti ma spesso trovo la scrittura pesante da assimilare , ma questo come altri saggi erickson è scritto in un modo che mantiene l’attenzione del lettore “profano” perchè ci fa capire l’argomento attraverso la narrazione di vicende di vita vissuta studiate dal terapeuta.

Tengo tutto.Perché non si riesce a buttare via niente
Randy O. Frost, Gail Steketee
Centro Studi Erikson, 2012, p. 270, €. 15,50

over quaranta, mamma, geometra e creativa con una fresca passione per il web e una vecchia passione per i libri in tutte le forme sia cartacea che digitale