Stalin + Bianca, Iacopo Barison

La scritta LOVE illumina una porzione del marciapiede antistante. Entrando, saluto il tipo grasso e raggiungo i bagni del nostro piano.
L’atalante di Jean Vigo, morto giovane di tubercolosi, era un film romantico e disperato. Parlava di una ragazza di paese che sposa il capitano di una chiatta fatiscente. Di fatto, vivono sul mare, e la cosa gli crea dei problemi. A un certo punto la ragazza dice di riuscire a immergere la testa nell’acqua, tenere gli occhi aperti e vedere il volto della persona che ama, ossia il marito. Il capitano della chiatta, allora, mette la testa in un secchio d’acqua e si dispera perché non riesce a vedere nulla. La vita è fatta di operazioni simili. Nei bagni, riempio il lavandino di acqua tiepida e mi guardo in giro – non c’è nessuno – dunque trattengo il respiro e immergo la testa nella pozza che si è creata. Sono curioso. Per un attimo credo di vedere Bianca. Poi niente, soltanto la finta della ceramica del lavandino. Mi asciugo ed entro in camera. Bianca ha le cuffie e sta ascoltando la musica a un volume che le permette di sentire i rumori.
“Dove sei stato?”
“Ho immerso la testa nell’acqua”.
“Ci hai messo tanto”.

Stalin ha diciotto anni.
Capelli rasati e lunghi baffi che gli sono valsi il soprannome ispirato al dittatore russo.
Bianca è bellissima, da togliere il fiato.
E dolce, e buona.
Compone poesie che detta al suo registratore e che riascolta e riascolta cercando di calibrare le parole e i versi.
Bianca è cieca e Stalin la ama di un amore pudico ed introverso.
Stalin è anche un ragazzo aggressivo però, con scatti d’ira incontrollabili che lo lasciano svuotato.
E proprio in uno dei suoi scatti colpisce il patrigno lasciandolo in una pozza di sangue,.
Temendo di averlo ucciso scappa trascinando nella sua fuga anche Bianca.
I due ragazzi abbandonano la loro periferia orribile, fuggono da quella palette di grigio che circonda tutto.
Salgono sul treno e vanno verso la capitale alla ricerca di una vita diversa, di un arcobaleno ancora esistente da poter ammirare.

Stalin + Bianca è un romanzo on the road molto bello.
Candidato al Premio Strega presto diventerà anche un film.
La prosa di Barison è ottima nel descrivere un mondo alla deriva dove Stalin e Bianca navigano a vista tentando di rimanere a galla.
La storia è ambientata in un luogo imprecisato, una periferia che potrebbe essere ovunque, da Milano a New York.
Il grigiume, la solitudine delle persone, le deboli proteste dei giovani e il bisogno di calore umano sono le medesime ad ogni latitudine e Stalin e Bianca viaggiano lungo la strada e dentro se stessi fino a ritrovarsi pronti ad affrontare un mondo non sempre facile.
Un romanzo davvero bello che descrive due anime che si aiutano e si danno forza mentre intorno a loro tutto sembra sgretolarsi e non avere un futuro perché alla fine ciò che conta è avere qualcuno vicino che ci aiuti a superare le nostre paure.
Buona lettura.

Stalin + Bianca
Iacopo Barison
Tunué, 2014, p. 176, €. 8,42
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Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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