Vite da leggere: Tra i miei mondi, Leo Lionni

Due cinque e un dieci – una piccola simmetria all’interno dell’infinità dei numeri. Due cinque: le mie mani. Due dieci: le mie dita. Avrei fatto cose.

Un’altro Vite da Leggere. Questa volta si tratta dell’autobiografia di un autore famosissimo che ha scritto e illustrato libri per ragazzi, Leo Lionni.

Da quando lo abbiamo conosciuto un po’ meglio, tempo fa, Lionni è tornato spesso tra i libri chiesti in prestito in biblioteca dai miei figli (ma anche da me, ancora un po’ bambina), per quella sua capacità di parlare con semplicità e immediatezza.

Un grande tavolo aveva contenitori di ogni genere, forma e dimensione, ciascuno con il suo vispo inquilino: vasetti di marmellata con bruchi, mantidi religiose e libellule, lattine con vermi per la dieta dei pesci, rane e uccelli. C’erano acquari, quadrati e tondi, con pesciolini, black molly, lumache e gamberi d’acqua dolce. In una gabbietta, due topolini bianchi non facevano che rovistare in uno strato di segatura che mandava un dolciastro odore d’urina.

Affascina la sua storia, il raccontare piccoli e all’apparenza insignificanti pezzetti di vita, finestre della sua infanzia, delle sue emozioni, delle prove che ha superato. E ci si immedesima nelle sue giornate da piccolo scienziato, passate sul tavolo nero tra foglie e piccoli insetti, tra gli animaletti del suo zoo in miniatura, vero e vivo: bambino fortunato, a cui è stata lasciata la libertà di sporcarsi le mani e di raccogliere e portare a casa lucertole e topolini, foglie e bozzoli di chissà cosa.
Bambino fortunato, che viveva in un periodo di artisti fantastici, che hanno sicuramente contribuito alla ricchezza della sua fantasia: Mondrian, Chagall, Kandinsky, Klee… vederseli ogni giorno di fronte, appesi tra le pareti di casa. Immaginate che impatto sulla mente di un bambino!

Si dice che per scrivere per i bambini devi essere bambino, mentre è vero l’opposto. Scrivendo per i bambini, bisogna fare un passo indietro e guardare al bambino dalla prospettiva di un adulto.

Citazione che in parte mi trova d’accordo, in parte no. Però è vero che i bambini reclamano attenzione e serietà, che ogni loro gioco è più serio di quanto mai possiamo credere. O meglio, ricordare. Perché, quando siamo stati bambini noi, mettevamo la stessa serietà dei bambini di oggi nei nostri “far finta”.
Questo rispetto per il bambino, questo guardarlo da adulto, non riduce né minimizza i suoi diritti, anzi. Li rende ancora più solidi e incorruttibili.

Una vita di spostamenti che non è semplicemente raccontata come sequenza di fatti in sé, ma come una “sequela di capriole cosmiche”. Leggere questa autobiografia non è stato mai noioso, come non deve esserlo stata la vita di Lionni, divisa e moltiplicata tra i tanti mondi che ha frequentato e di cui si è reso protagonista attivo e vivace.
Entrare e immedesimarsi nella vita degli altri fa sempre un gran bene. Farlo nella vita di un artista di grande forza come Lionni, ancora di più.

Tra i miei mondi
Leo Lionni
Donzelli editore
ISBN: 9788868431402

Per acquistare:

Photo: pianetafasmidi.it

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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