Come voi avete occhi per vedere la luce, e orecchie per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell’arcobaleno per un cieco o il canto dell’usignolo per un sordo.
La recensione di Momo, Michael Ende
Ci sono storie che ti chiamano da una vita e non ne capisci il perché se non quando ti decidi a voltare l’ultima pagina del libro.
Momo è fra queste.
Momo che conoscevo solo per un lontano ricordo di film visto al cinema in un’epoca che ho abbandonato in un angolo della memoria. Momo che mi chiamava e io che cercavo di far finta di niente…
Eppure non è che una piccola storia, semplice e neanche molto lunga, quella di Momo. Ma è una storia che contiene in sé un gran tesoro: il Tempo.
C’è voluta la nostra ZeBuk Reading List per scoprire che quella piccola storia tanto preziosa mi chiamava dal giorno in cui sono nata: Momo è il primo romanzo pubblicato da Michael Ende, autore della più famosa La storia infinita, nel lontanissimo 1973. E allora quale migliore occasione di leggerlo, finalmente, visto che al numero 30 della nostra lista si chiede proprio “un libro uscito nell’anno in cui sei nato”? 🙂
Leggere Momo è come scoprire l’acqua calda: è scoprire una cosa risaputa, quasi ovvia, e che forse proprio perché diamo troppo per scontata ha perso d’importanza.
La storia degli Uomini Grigi che convincono tutti gli abitanti della città a risparmiare il proprio tempo e in realtà lo rubano per continuare a esistere: chi non conosce questa storia? chi non sa e non riconosce che ci affanniamo a far presto, far di corsa e nel frattempo ci stiamo perdendo un sacco di Vita? E noi, cosa facciamo del nostro Tempo? Come lo spendiamo? Come lo risparmiamo e a scapito di cosa?
Nessuno si rendeva conto che, risparmiando tempo, in realtà risparmiava tutt’altro. Nessuno voleva ammettere che la sua vita diventava sempre più povera, sempre più monotona e sempre più fredda. Se ne rendevano conto i bambini, invece, perché nessuno aveva più tempo per loro. Ma il tempo è vita. E la vita risiede nel cuore. E quanto più ne risparmiavano, tanto meno ne avevano.
Ecco. Se proprio dovessi aggiungere qualcos’altro a queste parole, sarebbero le parole salde di Beppo Spazzino, che col suo andare lento e costante (passo-respiro-colpo di scopa, passo-respiro-colpo di scopa), ha accompagnato il mio ricordo di Momo fino a oggi, fino a quando ho finalmente letto l’ultima pagina di questa storia che dovrebbe stare sul comodino di tutti noi, a ricordarci ogni giorno cosa sia in realtà la nostra vita:
“(…) certe volte si ha davanti una strada lunghissima. Si crede che è troppo lunga, che mai si potrà finire (…) E allora si comincia a fare in fretta. E ti sforzi ancora di più e e ti viene la paura e alla fine resti senza fiato… e non ce la fai più… e la strada sta sempre là davanti. (…)
Non si può mai pensare alla strada tutta in una volta, tutta intera, capisci? Si deve soltanto pensare al prossimo passo, al prossimo respiro, al prossimo colpo di scopa. Sempre soltanto al gesto che viene dopo. Allora c’è soddisfazione; questo è importante perché allora si fa bene il lavoro. (…) E di colpo uno si accorge che, passo dopo passo, ha fatto tutta la strada. Non si sa come… e non si è senza respiro. Questo è importante”
Momo sa ascoltare, sa spendere il suo tempo nel modo giusto e chiunque va da lei trova del tempo per sé e per i suoi problemi. E parlandone, semplicemente, trovando qualcuno che ci ascolta, molti di quei problemi svaniscono come per magia. Ecco il segreto di Momo! Un segreto che dovremmo imparare ad avere tutti noi…
Buon Tempo e buona lettura a tutti!
Il film tratto da Momo, Michael Ende
Nel 1986 è stato tratto dal libro un film di produzione italo-tedesca, diretto da Johannes Schaaf e girato a Cinecittà, con la colonna sonora di Angelo Branduardi:
Momo
Michael Ende
Longanesi, 29 edizione, 1993, P. 256, €. 14,96
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