SUL mio conto corrente sono depositati diciassette disgraziatissimi euro. Ho pensato di chiedere un prestito, naturalmente, ma con la mia pensione e la mia età chi dovrebbe concedermelo? Ho pensato di vendere tutti i miei averi ma poi mi sono resa conto di possedere solo una manciata di pannoloni e una vetrinetta dell’anteguerra. Non ho nemmeno più quei bizzarri pupazzetti di finto cristallo da smerciare. L’unica alternativa è quella di mettermi a lavorare.
Vi ho fatto ridere, eh? Scommetto di sì.
La recensione di Non è mai troppo tardi di Stefania Russo
Annarita ha ottantaquattro anni, è vedova, invalida e vive nel Mostro, un casermone di cemento formato da più edifici, a Milano.
La donna ha una figlia, Katia, che abita nello stesso complesso residenziale ma che vede poco. Katia è sempre impegnata, passa da un lavoro ad un altro e non ha un gran rapporto con la madre.
Stella invece, la figlia di Katia, vuole molto bene a sua nonna e va a casa sua ogni sera per aiutarla.
Annarita ha anche una badante, solo per qualche ora al giorno visti i suoi scarsi mezzi economici.
Olga, questo il nome della donna, è rumena e in patria ha una sorella molto malata a cui solo delle cure sperimentali molto costose potrebbero salvare la vita.
Annarita decide di aiutare Olga trovando i soldi necessari alla cura, costi quel che costi, e così escogita un piano: insieme a Stella forma una Banca del Tempo.
La mia opinione su Non è mai troppo tardi di Stefania Russo
Non è mai troppo tardi, uscito da poco per Sperling & Kupfer, è il romanzo d’esordio di Stefania Russo, già conosciutissima per la pagina Facebook Stefania Russo alias No ordinary mum.
Il libro è una lettura molto piacevole e agile, si legge in poche ore, ed ha una protagonista fortissima.
Annarita è anziana, piena di acciacchi e con un carattere per niente facile.
Conosce tutti nel palazzo e, quei vicini, chi pettegolo, chi antipatico ma anche con un gran cuore, non si faranno attendere e risponderanno con un inatteso slancio alla proposta della Banca del Tempo.
Stefania Russo scrive bene ed è brava a farti entrare da subito nella vita di Annarita e tra gli appartamenti del Mostro, ti fa sentire parte della vicenda.
Il romanzo è una storia semplice che fa riflettere sul significato di solidarietà.
In una società dove spesso si ignora se il vicino di casa sia vivo o morto è bella l’idea di scrivere una storia dove si fa qualcosa tutti insieme.
Annarita è una sorta di super eroina che riesce a convincere persone diversissime tra loro, e che spesso si sparlano pure alle spalle, ad unirsi per aiutare un’estranea.
Se non è un super potere questo, cosa lo è?
Una storia che parla di relazioni interpersonali, di perdono, di non fermarsi all’apparenza e con una protagonista travolgente.
Buona lettura.
Non è mai troppo tardi
Stefania Russo
Sperling & Kupfer, 2020, p. 240, €. 15,90