“Siamo nel posto giusto?” Tenevo gli occhi chiusi, nel caso fossimo ancora nel fienile di Sarah nella New York del XXI secolo e non nell’Oxordshire del XVI. Poi odori insoliti mi fecero capire che mi trovavo in un tempo e in un luogo a me non familiari. Una nota erbosa e dolciastra e un profumo di cera che mi ricordava l’estate, l’odore pungente di fumo. Sentii un fuoco che scoppiettava.
“Apri gli occhi, Diana, e giudica tu stessa.”
La recensione di A discovery of Witches. L’ombra della notte di Deborah Harkness
Il libro si apre su una strada stretta, quasi un vicolo, in una notte buia.
Le case sono tutte strette l’una all’altra e nell’aria c’è odore di camini, paglia e stalle.
Londra è bellissima, una città in divenire, affollata di persone e piena di creature.
L’arrivo di Diana e Matthew non passa certo inosservato.
Lui è uno dei vampiri più potenti e temuti, nonché spia di sua maestà Elisabetta I, e Diana ha un modo di parlare completamente diverso da tutto ciò che un orecchio del 1590 possa aver sentito.
L’ombra della notte comincia esattamente da dove finiva Il libro della vita e della morte, primo volume della Trilogia delle anime di Deborah Harkness, tradotto da Cristina Volpi. Matthew e Diana ce l’hanno fatta, sono riusciti a viaggiare nel tempo e a ritornare indietro fino al 1590.
Sono sicuri di riuscire a fare tutto secondo i piani: trovare il manoscritto scomparso, far scoprire a Diana i suoi poteri e non cambiare nulla del futuro.
Un piano ambizioso ma forse non è così semplice mimetizzarsi tra la folla quando si è Matthew De Clermont e Diana Bishop.
La mia opinione su A discovery of Witches. L’ombra della notte di Deborah Harkness
Adrenalinico.
Questo è il primo aggettivo che mi viene in mente riguardo a questo libro.
Tanto il primo della serie era particolareggiato, minuzioso, e a volte un po’ troppo lento nel narrare, tanto questo è veloce, ricco di eventi, personaggi, luoghi.
Deborah Harkness descrive magnificamente il sedicesimo secolo inglese: c’è la corte di Elisabetta I, la Praga di Rodolfo II, gli alchimisti e i loro esperimenti.
Per non parlare delle pagine dedicate alla scoperta della magia da parte di Diana e al suo apprendistato, il mondo della stregoneria, le antiche credenze.
L’ombra della notte è un’immersione totale, appagante, anche se un filo troppo frettolosa perché davvero si vorrebbe che il libro non finisse mai, in un periodo storico bellissimo, ricco di arte, poesia e passione.
Personalmente non vedo l’ora di leggere anche il terzo volume della serie perché ora che Diana e Matthew sono tornati nel presente molte cose dovranno cambiare tra le creature e molte altre dovranno cessare.
La serie tv A discovery of Witches 2
È appena stata trasmessa su Sky Atlantic la serie ispirata al romanzo L’ombra della notte con il titolo A discovery of Witches 2.
La serie è ben fatta, straordinari i costumi e gli effetti speciali. Teresa Palmer e Matthew Goode hanno dimostrato ancora una volta di essere perfetti nei loro ruoli.
A discovery of Witches 2 è un buon prodotto che rispecchia lo spirito del libro e riesce a tenere in equilibrio una trama ricca, sfaccettata e piena di colpi di scena.
C’è un’unica pecca a mio avviso ed è che purtroppo 10 puntate si sono rivelate poche per riuscire a portare sullo schermo tutto ciò che rappresenta L’ombra della notte.
Infatti gli sceneggiatori hanno dovuto limare, sottrarre e fare tagli anche importanti per riuscire a far stare il romanzo in sole 10 puntate.
Questo non vuol dire che la serie non sia fedele al libro ma semplicemente che la ricchezza di contenuti del romanzo è tale da essere difficilmente trasposta sullo schermo senza alterarne la trama.
L’ombra della notte
Deborah Harkness
Piemme, 2021, p 736, €. 15,00