Nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 luglio 1937, dal caseggiato di via Manzoni sito al civico 37, altezza incrocio via Porta, si levò alto un grido.
“Al ladro, al ladro!”
Era quasi l’una.
La recensione di A cantare fu il cane di Andrea Vitali
Strani movimenti nella notte a Bellano.
Grida di donna, ombre in fuga, scontri tra uomini valorosi.
Un furto quindi?
Strano però non avvertire i carabinieri.
Forse perché tutti, sospetto malvivente, guarda notturna e uomo coraggioso, sono finiti all’ospedale per contusioni varie?
E anche il figlio della donna aggredita è all’ospedale.
Così come l’appuntato Misfatti.
Insomma un bel grattacapo tra suore integerrime, presunti sequestri, avvelenamenti, amanti, bevute all’osteria e francobolli celebrativi.
E mi raccomando non dimentichiamo il cane, perno di tutta la vicenda.
La mia opinione su A cantare fu il cane di Andrea Vitali
Che goduria questo libro di Vitali.
Veramente una meraviglia.
Un libro che non ha niente da invidiare ai precedenti ma che anzi contiene una vena comica impareggiabile.
Ho riso moltissimo, il Misfatti mi perdoni, ma davvero ne succedono di tutti i colori in questa storia.
Al maresciallo Maccadò non sfugge mai niente e in particolare in questa vicenda saranno le sue intuizioni e soprattutto le chiacchierate coi bellanesi ad aiutarlo a dipanare una matassa particolarmente intricata.
Perché alla fine, è stato un furto oppure no?
A cantare fu il cane è uno dei migliori romanzi di Vitali letti, divertente, arguto, semplicemente perfetto.
Buona lettura.
A cantare fu il cane
Andrea Vitali
Garzanti, 2017, p. 421, €. 18,60