Da un annetto circa la fanfara, la domenica e le altre feste comandate riceveva con allegre marcette i turisti che raggiungevano Bellano a bordo del battello.
La recensione di Almeno il cappello di Andrea Vitali
Bellano non si smentisce mai: piena di storie, amori, invidie e furberie.
Stavolta al centro della vicenda c’è la nascita della banda del paese, diretta dal ragionier Geminazzi appena trasferitosi in paese.
Ma se può sembrare semplice accontentare podestà, segretario, pubblico e maestro di musica nella realtà le cose sono ben più complicate.
Soprattutto quando tutti vogliono curare solo il proprio orticello e la sfortuna è sempre pronta a tirare uno dei suoi tiri.
La mia opinione su Almeno il cappello di Andrea Vitali
Almeno il cappello è un romanzo di Andrea Vitali del 2009 e contiene anche il racconto: Il suonatore di genis. La mia storia di trombone mancato.
Vitali è sempre garanzia di letture leggere, divertenti, ricche di personaggi unici. Almeno il cappello è la perfetta sintesi di tutto ciò che ci aspetta leggendo un libro di Vitali: umorismo, un pizzico di menefreghismo, un po’ di cattiveria mescolata ad ignoranza, furbizia, saggezza.
In questo romanzo ci si diverte tanto, anche se inizia con un funerale, si segue trepidanti la messa in opera del Corpo Musicale di Bellano, e ci si affeziona a tutti i bellanesi, siano essi carabinieri, giornalisti, massaie o perpetue. Si passeggia sul lungolago, si scruta il cielo per scaramanzia, si seguono corteggiamenti, rivelazioni, furberie. E si sorride, tanto.
Almeno il cappello è scritto bene, con un intreccio variegato ricco di sottotrame.
Un libro sicuramente da consigliare non foss’altro per sbirciare, tra le strade e le piazze, la vita degli italiani di qualche tempo fa.
Buona lettura.
Almeno il cappello
Andrea Vitali
Garzanti, 2009, p. 405, €. 17,60