Ripeté tra sé quelle due parole, redenzione igienica. Ecco un bell’argomento per occupare l’ora del pranzo. Neutro come una terra di nessuno. Che suo marito, ne era certa, le avrebbe spiegato con minuzia di particolari, pedante, fino al momento del sonnellino postprandiale.
La recensione di Un uomo in mutande. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò di Andrea Vitali
Bellano e il maresciallo Maccadò, un connubio perfetto a dir poco.
Siamo nel 1929 e il piccolo paese è in fermento.
Si parla di redenzione igienica, cosa sia pochi lo sanno, di levatrici aggredite, portafogli perduti, postini inaffidabili e uomini che girano di notte in mutande.
Tutte queste cose sono collegate anche se, come ripete Maccadò, i carabinieri non si occupano di corna.
E proprio l’infedeltà e i tentativi di tenerla segreta genereranno un’ondata di eventi spassosi.
La mia opinione su Un uomo in mutande. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò di Andrea Vitali
Bellano è sempre bella e il lago risplende facendo da cornice ad una storia leggera e godibile.
Bellano è sempre il miglior posto dove tornare.
Anche quando, come in questo caso, la trama non è delle migliori.
Forse troppi i personaggi, troppe le sottotrame che si intrecciano, ma il libro ci mette un po’ a decollare.
Ciò non significa che il romanzo non sia godibile anzi, leggere Vitali fa sempre un gran bene.
Perché i suoi personaggi sono sempre felicemente normalissimi, calati in una quotidianità che sa d’antico ma che in realtà è lo specchio di ciò che siamo ora.
Curiosità, pettegolezzo, occhi indiscreti, ubbie, follie d’amore, e tanta, tanta grappa all’osteria: ingredienti giusti per una lettura divertente e leggera che lascia il sorriso.
Buona lettura.
Un uomo in mutande
I casi del maresciallo Ernesto Maccadò
Andrea Vitali
Garzanti, 2020, p. 320, €. 18,60