Tutta colpa di Terry. E’ lui il mio sassolino nella scarpa. E se proprio devo essere sincero, è per togliermelo che ho deciso di cacciarmi in questo casino, cioè di raccontare la vera storia della mia vita dissipata. Fra l’altro mettendomi a scribacchiare un libro alla mia veneranda età violo un giuramento solenne, ma non posso non farlo.
Approdato a una tarda età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall’accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo nemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in “sitcom” decisamente popolari e altrettanto redditizie.
LA VERSIONE DI BARNEY
Autore: Richler Mordecai
Prezzo: € 12,00
2005, 490 p., Adelphi
Il libro più bello che io abbia mai letto. Per me, supera persino lo Spleen di Parigi di Baudelaire. Barney è l’unico personaggio della letteratura che mi ha lasciato una profonda nostalgia, dopo aver finito il libro.
Proprio ieri sera pensavo a te (no, non ho mangiato la peperonata…): se non ricordo male, qualche tempo fa (eri già felice ma non eri ancora mamma) cercavi libri cinici e “scorretti”…Ok, allora ti tocca “correndo con le forbici in mano” di Borroughs, e a breve mi cimento nella recensione, così rimarrai davvero flashata!
Con Borroughs ho uno strano rapporto: non ci siamo ancora amati. Ma questo lo proverò. Dicono tutti che Borroughs fa per me… prima o poi sarà così, no? 😉
Barney è amico mio!!!