Ve lo ricordate il #zebukday?
Quello organizzato quest’anno ci ha dato tante soddisfazioni:
Una grande partecipazione, libri liberati anche fuori dai confini italiani, abbiamo anche avuto feedback di alcuni libri ritrovati.
Insomma, siamo assai soddisfatte dei risultati.
Oltre al ritrovamento di libri abbiamo trovato anche un paio di lettrici creative.
E questo non può che farci piacere.
Ma tanto tanto.
Abbiamo deciso di pubblicare (con colpevole ritardo) questa settimana i racconti post ZebukDay di Federica MammaMoglieDonna e di Valeria di Robedimamma.
Il filo comune di entrambi i racconti è:
Chi ha ritrovato il mio Piccolo Principe dopo la liberazione?
Iniziamo con la versione di Federica MammaMoglieDonna.
Buona lettura!
Marco ha ritrovato il mio Piccolo Principe
Marco tornava dalla sua corsa nel parco di Villa Borghese, aveva corso per un’ora sfidando il freddo con l’unica compagnia del suo iPod e nelle cuffie sempre la stessa canzone, per un’ora intera, One day di Asaf Avidad. Quella canzone gli dava la carica per non pensare a quello che era stato… o per pensare che invece prima o poi un giorno
baby, saremo vecchi
Oh baby, saremo vecchi
e penseremo a tutte le storie che avremmo potuto raccontare
Ma no, doveva togliersela dalla mente. Lei se n’era andata ormai 3 mesi fa, non lo voleva più, lui l’aveva capito, ora lo sapeva. E non doveva pensarci più.
Era ormai quasi sera ed era il caso di rientrare, gli amici lo aspettavano per la cena di San Valentino dei non-innamorati.
Avrebbero cucinato insieme e guardato la partita della Lazio in Europa League sorsegiando birra e raccontandosi cazzate.
E poi forse sarebbero usciti a farsi unaltra birra al pub sotto casa di Claudio o forse no, sarebbero rimasti dentro a fumare e chiacchierare come sempre.
Marco aveva guardato l’orologio e si era avviato alla fermata, sarebbe rientrato in autobus, casa sua era vicina, ma non aveva voglia di farsela a piedi.
Salì e andò a mettersi in fondo, rimase in piedi anche se c’erano posti liberi perché non voleva sporcare col suo sudore i sedili dell’autobus.
Non lo aveva visto subito, assorto com’era nei suoi pensieri, poi aveva notato questo libricino con un biglietto attaccato sopra e si era chinato per leggere, senza toccarlo.
“Questo libro non l’ho dimenticato, è qui per te. E’ un mio regalo, spero possa regalarti tante emozioni come è stato per me. Fede”
Aveva pensato ad uno scherzo, ma poi si era detto che forse doveva essere una specie di book crossing e, in fondo, lui il Piccolo Principe non lo aveva mai letto, così lo prese. Scese alla fermata successiva, la sua. Fece la doccia al volo perché era in ritardo, ma si concedette comunque qualche minuto per sfogliare il libro, velocemente. Si fermò su questa pagina:
“Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che saranno ridere!”
E rise ancora.
E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per piacere… e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai” Sì, le stelle mi fanno ridere! “E ti crederanno pazzo. T’avrò fatto un brutto scherzo…”
e rise ancora.
“Sarà come se t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere…”
Uscì e andò a casa di Claudio, gli altri erano già lì, doveva essere una serata tra uomini e invece c’erano anche altre amiche del gruppo, single anche loro e per un attimo gli era spiaciuto vederle perché sapeva che con loro non avrebbero visto la partita in pace.
Poi vide di spalle una ragazza che gli sembrava di non conoscere, era con Sabrina, no non l’aveva mai vista. “Piacere Carla”, aveva detto sfoderando un meravifglioso sorriso. Dio com’era bella! E che sorriso!
La serata era stata davvero piacevole alla fine, la partita era stata un avvincente 3-3.. e se l’era pure goduta, tra una risata e l’altra.
Lui e Carla avevano sparecchiato mentre gli altri giocavano al gioco dei mimi…
E più di una volta Marco si era sorpreso a sorridere con lei, incrociando gli sguardi compiaciuti dei suoi amici. E mentre tornava a casa in macchina e guardava il bigliettino col numero di telefono di Carla sul sedile a fianco a lui, gli erano tornate in mente le parole del Piccolo Principe che aveva letto distrattamente prima di uscire di casa…
E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me… e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo.
L’autrice
Federica MammaMoglieDonna: poco più che trentenne, mamma di due maschietti, moglie quando mi ricordo, donna sempre e comunque. Con mio figlio ho scoperto il mondo dei libri per bambini e me ne sono perdutamente innamorata: ho preso a riempire la sua libreria di splendidi albi illustrati, veri capolavori per l’infanzia editi da case editrici indipendenti e a parlarne ovunque.
Le mie passioni sono i miei ometti, Roma e i libri per bambini.
Molto bello questo racconto!!! mi verrebbe da dire… Non fermarti qui!!! magari anche libri per bambini potrebbero venir bene! io credo che li prenderei! 😉
Grazie Valeria… ci penserò su…
Davvero bello, grazie per questo racconto!
grazie!
Grazie grazie grazie!
E’ bello quando da un’idea bella nascono altrettante idee creative! 🙂
Grazie a te per l’opportunità!