“…What is the use of beauty? I have lived my life surrounded by painters, and still I do not know the answer. But i suspect, some days, that beauty helps protect the spirit of mankind, swaddle it and succor it, so that we might survive. Beauty is no end in itself, but if it makes or lives less miserable so that we might be more kind-well, then, lets have beauty, painted on our porcelain, hanging on our walls, ringing through our stories.”
Nel suo viaggio senza fine attraverso le fiabe più famose, Gregory Maguire ad un certo punto si è “scontrato” con la storia di Cenerentola.
Al solito, il suo punto di partenza è la fiaba quella classica. Con l’aggiunta, ovviamente, dei suoi personali interrogativi, ovvero:
Ci è stato sempre detto che Cenerentola era una bellissima principessa, che si è trovata sola, con l’eccezione di una matrigna cattiva e due sorellastre invidiose e non particolarmente attraenti. E che è stata costretta a fare loro da serva.
Ma…e se, in realtà, non fosse andata così? E se le sorellastre non fossero state poi così malvagie?
Confessions of an ugly stepsister tenta di rispondere a questi interrogativi.
E lo fa attraverso le parole dell’anziana Ruth, ovvero quella che in gioventù era stata la sorellastra maggiore, la più goffa e, forse, un pochino ritardata.
La scintilla che fa iniziare la storia è l’incontro di Ruth con un gruppo di bambini che, per passare il tempo, si raccontano la storia di Cenerentola.
E Ruth decide di raccontare la sua verità:
Siamo nell’Olanda del boom dei tulipani. Margarethe, una giovane vedova, con l’occhio per gli affari, giunge dall’Inghilterra ad Haarlem insieme alle sue due figlie. Ruth, la maggiore, e Iris, la minore.
Le tre donne si ritrovano senza un rifugio e trovano alloggio presso la casa di un pittore, The Master. Qui Iris conosce Caspar, l’apprendista del Maestro e se ne innamora. Ma sa che difficilmente potrà essere ricambiata.
Nè lei, nè tantomeno sua sorella sono propriamente delle bellezze.
Margarethe andrà a lavorare per la famiglia Van der Mere la cui figlia, Clara, una bellissima ragazza, diventerà amica delle sue figlie.
Alla morte della madre di Clara, Margarethe sposa suo padre, Cornelius e così le ragazze diventano sorellastre.
E’ una storia che, soprattutto alla fine ricalca la favola classica.
Ma che cerca di dire molto di più: ad esempio, che non bisogna mai fermarsi alla superficie. Perchè Iris, seppur non bellissima, è una ragazza ricca di intelletto, creatività e profondamente buona.
Confessions of an Ugly Stepsister è diventato anche un film per la tv, con Stockard Channing (l’indimenticata Rizzo di Grease) nel ruolo della matrigna Margarethe.
Confessions of an ugly stepsister
Gregory Maguire
Harper Collins, 1999, 372 pag.
ISBN 9780060987527
Uhm…la ragazza con l’orecchino di perla docet…
Sto Maguire mi piace, mi piace: qualche casa editrice disposta a tradurlo???
Bella Silbi!!! 😉
Ma infatti…non è che possiamo diventare “agenti” di Maguire e proporlo alle case editrici? (ovviamente poi vogliamo la percentuale!!!) 😀
Cioè, è troppo bravo!
A trovare finali alternativi
a raccontare una storia che tutti conoscono ma che non avevano mai pensato da un altro punto di vista
a immaginare e intrecciare fiaba, storia vera, episodi sul filo del fantasy…
Ecco, mi fermo perché rischio di scrivere qui la recensione di Biancaneve. Sotto il suo punto di vista… 🙂
Gregory for President! 😉
Direi anche questo: dopo averlo letto in lingua originale, ho notato che quello letto in italiano ha cambiato molto il suo stile… sarei curiosa di leggere la versione originale per capire se è lui che cambia di libro in libro o se sono i traduttori a fare la differenza…
Se vuoi ti presto Mirror Mirror, che io l’ho preso in inglese (ne ho letto una 50ina di pagine e mi piace molto!)
E allora vada! Così dopo aver pianto per averlo finito in italiano (da quanto quanto quanto mi è piaciuto) mi risolleverò nel rileggerlo in lingua! 😉