
Quando mi voltai per rientrare, mi sentii quasi sopraffatto dalla casa. Mi sembro imponente, minacciosa. E il suo interno un intricato labirinto di segreti taglienti come rovi, pronti a rinchiudersi intorno a chiunque avesse tentato di svelarli.
La recensione di Le stanze buie, Francesca Diotallevi
1904 : un anziano signore si reca a un asta dove vendono le suppellettili di una “casa stregata” e acquista un vecchio carillon, da questo fatto prendono il via i ricordi di quello che è successo nella casa quarant’anni prima.
1864 : Vittorio Fubini giovane maggiordomo lascia Torino per recarsi a Neive ed “ereditare” il mestiere dello zio defunto presso la famiglia Flores.
Arrivato presso la famiglia per la quale deve svolgere le sue mansioni nota subito delle stranezze, la signora non si vede quasi mai, troppo occupata a prendersi cura della figlioletta che “non sta bene”.
La bimba e alcuni domestici parlano di una “bianca signora” e anche Vittorio assiste a strani eventi nella casa, come campanelli che suonano in piena notte, e porte che dovrebbero essere chiuse trovate aperte, in particolare quella di una stanza che il padrone ha vietatto di aprire.
La sera in cui può finalmente fare sfoggio delle sue competenze, durante una cena con ospiti, la padrona di casa non si presenta e, finalmente Vittorio ha occasione di conoscerla e di non piacerle immediatamente.
La mia opinione su Le stanze buie, Francesca Diotallevi
Ho letto Le stanze buie di Francesca Diotallevi tutto d’un fiato.
All’inizio non sembra nemmeno un giallo, sconfina nel gotico, con il protagonista che lotta tra la sua imperturbabile razionalità e le suggestioni della casa, poi via via l’inquietudine lascia spazio alla voglia di scoprire cosa sia successo realmente dentro la villa.
Non c’era nessuna signora vestita di bianco. O meglio c’era, ma viveva solo dentro a un ricordo. Gli spettri, compresi in quel momento, non esisterebbero se non fossimo noi, con i nostri desideri, col nostro amore, col nostro dolore, a trattenerli qua. Gli spettri vivono dentro di noi.
Ma non c’è solo noir, c’è anche racconto storico, amore, descrizione dei rapporti tra uomini e donne e tra padroni e servitori che lascia spazio a riflessioni sempre attuali.
Le stanze buie
Francesca Diotallevi
Neri Pozza, 2021, p. 304, €. 18,00