Non si vede niente.
La recensione di La notte rossa di Rebecca Godfrey
In una cittadina canadese circondata dai boschi il 14 novembre del 1997 si consuma un orribile omicidio. Reena Virk, quattordici anni, viene picchiata e poi uccisa da alcuni coetanei.
Passerà una settimana prima che la polizia, convinta da due ragazze che hanno ascoltato dei pettegolezzi, si decida a indagare.
Lo scenario che emerge dalle indagini è raccapricciante. I ragazzi accusati sono tutti adolescenti tra i tredici e i sedici anni. Si accusano a vicenda e allo stesso tempo si giustificano. Alla fine due nomi emergeranno tra tutti gli altri. Perché c’è chi ha picchiato, brutalmente, chi ha istigato. E poi c’è chi ha ucciso.
La mia opinione su La notte rossa di Rebecca Godfrey
La notte rossa è stato definito un nuovo A sangue freddo. E se da una parte questo è falso, perché non c’è nessuno che sa scrivere come Truman Capote, dall’altra è invece assolutamente vero per metodo e resa.
Rebecca Godfrey ha ventinove anni quando viene a conoscenza dell’omicidio di Reena. E, come Capote, inizia a parlare con i colpevoli e con i testimoni. Mesi di lettere e telefonate. Mesi di informazioni e chiacchierate che trasformano il romanzo in un perfetto esempio di resoconto giornalistico romanzato.
Un romanzo – verità dove tutti i protagonisti sono presentati in modo sfaccettato e coerente. E dove emerge brutale e agghiacciante la mostruosa superficialità di quegli adolescenti che picchiarono e uccisero la ragazza, alcuni di loro a malapena sapevano chi fosse Reena.
Reena fu uccisa per un capriccio. Andava punita perché non si era attenuta alle regole del branco composto da ragazzi alla costante ricerca di un’aggregazione che li facesse sentire parte di qualcosa di grande.
Quanto vale la vita di una ragazza? E quanta consapevolezza c’è in un omicida adolescente che non sa motivare le sue scelte se non dicendo – non credevo -?
Bellissimo il titolo italiano che richiama da una parte il colore del sangue e dall’altra fa riferimento alle strane esplosioni nel cielo durante l’omicidio.
Nella prima parte del libro vengono presentati gli adolescenti di questa piccola comunità. Alcuni passano da una casa – famiglia all’altra, alcuni hanno subìto traumi e abusi, altri, la minoranza, hanno alle spalle famiglie stabili. Sono pagine ricche di nomi e vicende che evidenziano il profondo disagio e l’assoluta mancanza di guide. Sono infatti ragazzi che conducono, nella maggior parte dei casi, vite di cui gli adulti sono completamente all’oscuro.
Nel momento in cui Rebecca Godfrey inizia a raccontare l’indagine della polizia il ritmo si fa più incalzante. Ormai il lettore conosce bene i nomi e le attitudini di quegli adolescenti, sa chi c’era quel 14 novembre e non vede l’ora di leggere le pagine sul processo e scoprire a distanza di anni cosa rimane di questa vicenda nell’animo di chi c’era.
La notte rossa è un libro implacabile dove la bellezza dei luoghi non basta a salvare e dove si può morire semplicemente perché qualcuno, annoiato, ha deciso che non meritiamo di vivere.
Buona lettura.
La notte rossa
Rebecca Godfrey
NN Editore, 2023, p. 464, €. 21,00