Siamo a ridosso del mese di marzo.
E per voi Zebuk ha in serbo tante iniziative.
Tutte in qualche modo rivolte all’universo femminile.
Siccome volevamo darvi una piccola anticipazione di quello che ci aspetterà, abbiamo pensato di declinare la nostra classifica di consigli libreschi in modo un pochino diverso dal solito:
questa settimana, infatti, i libri proposti contengono tutti un nome di donna nel titolo.
Non abbiamo seguito un tema preciso, a parte quello del nome, certo.
E di sicuro abbiamo lasciato per strada qualche libro importante.
Ed è qui che entrate in ballo voi:
Scriveteci nei commenti il vostro libro che contiene nel titolo un nome di donna….
Chissà che, magari, a fine mese, non si possa pubblicare la classifica riveduta e corretta dei libri preferiti dai lettori!
Che dite, ci state?
E ora scopriamo insieme le nostre eroine:
5 libri, 5 nomi di donna
- Emma, Jane Austen: Ereditiera giovane, bella e un po’ viziata, sola e intelligente, Emma Woodhouse si impegna combinando matrimoni di amici e parenti senza pensare affatto al proprio. Ma la realtà e l’immaginazione si fondono nella sua mente e la comunicazione con il prossimo diventa difficile: tra la protagonista e gli altri personaggi nascono così una serie di fraintendimenti, quasi una “commedia degli equivoci”. In fondo “Emma” si rivela una divertente e implacabile satira di ogni pretesa di affidarsi ciecamente al raziocinio.
- Lolita, Vladimir Nabokov: Sarebbe difficile, per chi non ne è stato testimone, immaginare oggi la violenza dello scandalo internazionale, per oltraggiata ‘pruderie’, che “Lolita” provocò al suo apparire nel 1955.
“Lolita” è non solo un meraviglioso romanzo, ma uno dei grandi testi della passione che attraversano la nostra storia.
Ma chi è Lolita? Questa “ninfetta” è la più abbagliante apparizione moderna della Ninfa, uno di quegli esseri quasi immortali che furono i primi ad attirare il desiderio degli Olimpi verso la terra e a invadere la loro mente con la possessione erotica. Perché chiunque sia “catturato dalle ninfe”, secondo i Greci, è travolto da una sottile forma di delirio, lo stesso che coglie l’indimenticabile professor Humbert per la piccola, intensamente americana Lolita. America, Lolita: questi due nomi sono di fatto i protagonisti del romanzo, scrutati senza tregua dall’occhio inappagabile di Humbert Humbert e di Nabokov. Realtà geografica e personaggio sono arrivati a sovrapporsi con prodigiosa precisione, al punto che si può dire: l’America ‘è’ Lolita, Lolita ‘è’ l’America. E tutto questo, come solo avviene nei più grandi romanzi, non è mai dichiarato: lo scopriamo passo per passo, si potrebbe dire miglio per miglio, lungo un nastro senza fine di strade americane punteggiate di motel.
- Paula, Isabel Allende: Paula, nata il 22 ottobre 1963, è una ragazza felice, innamorata del marito, appassionata del suo lavoro. La sua è una vita semplice, che non ha niente a che vedere con quella di sua madre Isabel. Due donne, due destini diversi. Improvvisamente Paula si ammala di una malattia gravissima, la porfiria, che la trascina in un coma da cui non c’è ritorno. Isabel accorre al suo capezzale per cercare di trattenerla in vita, o forse per accompagnarla dolcemente verso la fine… Con la scrittura la madre-scrittrice cerca di “distrarre la morte”, cerca di trovare un senso a una tale insensata tragedia: grazie alla magia della parola evoca tutti i componenti della sua esuberante e bizzarra famiglia perché circondino Paula, superando i confini individuali di vita e di morte.
- Sula, Toni Morrison: A Medallion, Ohio, la popolazione nera vive nel Fondo, una sorta di mondo a parte, separato dalla città dei bianchi. Qui Sula e Nel, due ragazzine, diventano grandi amiche. Ma con gli anni, mentre Nel sceglie di condurre una vita “normale”, si sposa, ha figli, Sula accentua il proprio anticonformismo al punto di diventare, con i suoi atteggiamenti ribelli, la paria della comunità e rompere perfino il rapporto con l’amica. Sula viene condannata alla solitudine e soltanto il tempo permetterà a Nel, e al Fondo stesso, di comprendere quanto grande fosse stato il suo ruolo nelle esistenze di tutti… Come osserva Franca Cavagnoli nella Postfazione, “mai prima… nella letteratura americana, il rapporto fra due donne nere o fra le due metà di una stessa persona, come lascia intendere Morrison in più di una intervista, è stato indagato con più partecipe e al contempo distaccata sincerità”.
- Carrie, Stephen King: Il romanzo racconta la storia di Carrie White, una liceale che vive in una piccola città del Maine con una madre ossessionata dalla religione. Goffa, solitaria, vittima dei tiri mancini dei suoi coetanei, Carrie scopre gradualmente di avere poteri telecinetici, poteri che si erano già manifestati all’età di tre anni, dopo il primo choc della sua vita. Un giorno, l’innocente e beffeggiata Carrie userà il suo potere e sarà ovunque orrore, distruzione e morte.
Mi viene in mente Amrita della Yoshimoto …
ecco brava! Mo me lo segno 🙂
Ecco, pensa e ripensa… mi viene anche Eva Luna (ma come non pensarci prima!)
Kuraj, della Di Natale: che meraviglia di storia.
La serie di Stephanie Barron dedicate alle indagini di Jane Austen: il primo è
“Jane e la disgrazia di Lady Scargrave”.
Di Jane Austen c’è anche “Lady Susan”.
Grazie Francesca! 🙂
sapete che c’è un libro, che non ho letto, che si chiama come me (nome e cognome!!!). Non è fichissima sta cosa? Prima o poi me lo procuro!
Ma dai! Sei famosa e non lo sai???
Bellooo… 😉
Ma intendi “Polly Uontsecreker”?
🙂
🙂 uno scrittore (tale allerino, se non sbaglio) mi ha dedicato un libro, mentre i nirvana mi hanno dedicato appunto una canzone che comincia con Polly wants a cracker…