Le creature del buio, Stephen King

Per un punto Martin perse la cappa. A voler guardare alla sostanza, è così che recita la saggezza popolare. In fondo tutto può essere ricondotto a qualcosa di simile: così avrebbe pensato molto tempo più tardi Roberta Anderson. Delle due l’una, o puro caso… o puro destino. E la Anderson inciampò letteralmente nel suo destino ad Haven, una cittadina del Maine, il 21 giugno 1988. Il nocciolo della questione è lì: tutto il resto è storia.

La recensione di Le creature del buio, Stephen King

La scrittrice Roberta Anderson scopre un giorno, nel bosco dietro casa, un enorme, sinistro oggetto sepolto lì da milioni di anni, e che tuttavia vibra ancora di un’ignota forma di vita. Con cautela, la giovane comincia a scavare per disseppellirla e, man mano che il suo lavoro procede, gli abitanti del borgo in cui lei risiede cominciano a cambiare, fondendosi in un’entità spaventevole asservita ai misteriosi esseri che ogni notte bussano alle loro porte: i Tommyknocker… Un’indimenticabile parabola del terrore “firmata” dal geniale Stephen King.

Le creature del buio è stato scritto da Stephen King durante il suo periodo di tossicodipendenza. Ed egli stesso ha ammesso, più tardi, che la storia in qualche modo è una metafora della sua condizione fisica in quel periodo.
E’ un romanzo leggermente diverso dai suoi “soliti” horror.
Perchè ha molti punti in comune con la fantascienza, soprattutto nella parte finale.
Ovviamente, è un libro di King…e, quindi, il brivido è in qualche modo assicurato.
E poi, per chi, come me, lo segue da una vita (o giù di li), ci sono tanti riferimenti, durante la narrazione, ad altri suoi capolavori.

Un esempio?
Uno dei personaggi, parlando con un barista, ripercorre la storia di John Smith, il protagonista de La zona morta (e nel libro compare anche il medesimo giornalista presente proprio in quel romanzo).
Anche se la vera chicca secondo me è rappresentata dal viaggio che fa verso Derry uno dei personaggi secondari…e, credendo di avere un’allucinazione, scorge un clown, con un palloncino in mano, dentro ad un tombino…
Che poi, in realtà, citare It non sarebbe stato necessario…perchè, per spaventarsi sul serio mi bastava leggere la filastrocca, apparentemente innocua…

    “Ieri notte a tarda ora,
i Tommyknockers, i Tommyknockers
hanno bussato e oggi ancora,
Vorrei uscire, ma non so se posso,
Per la paura che m’hanno messo addosso!”

Le creature del buio – Tommyknockers
Stephen King
Sperling & Kupfer, 2014, 800 pag., € 12.90

Silbietta
40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

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