Doctor Sleep, Stephen King

La parte razionale della mente continuava a ripetergli che la donna era solo il frammento di un incubo duro a svanire che l’aveva seguito dopo il risveglio, attraverso il corridoio e fino in bagno. La ragione gli suggeriva che, se avesse riaperto la porta, non avrebbe trovato più niente. Poco ma sicuro: ormai era uscito dal mondo dei sogni. Ma un’altra parte di lui, quella che luccicava, sosteneva il contrario. L’Overlook non aveva intenzione di lasciarselo sfuggire, non ancora.

La recensione di Doctor Sleep, Stephen King

I True Kont sono un gruppo di persone che si muove lungo le autostrade americane in cerca di sostentamento.
Sono all’apparenza innocui, ma Dan Torrance sa che sono in realtà esseri quasi immortali che vivono assorbendo l’energia rilasciata dai bambini in possesso dello shining quando vengono torturati lentamente fino alla morte.
Dopo la terribile esperienza dell’Overlook Hotel vissuta nell’infanzia, Dan ha dovuto fare i conti con gli strascichi di quella vicenda per tutta il resto della sua vita, e combattere quotidianamente con l’eredità di violenza, alcolismo e disperazione lasciatagli dal padre.
È riuscito a trovare un po’ di pace solo in seguito al trasferimento in una cittadina del New Hampshire dove, oltre a frequentare gli Alcolisti Anonimi, trova lavoro come infermiere presso un ospizio.

Grazie al suo shining, e aiutato nella pratica da un gatto molto particolare, Dan è in grado di rendere il più dolce possibile il trapasso degli anziani ospiti dell’istituto.

Per questo, è conosciuto come Dr. Sleep.

Ma l’incontro con la misteriosa dodicenne Abra Stone e con il suo shining – il più potente shining mai visto – risveglierà in Dan i demoni del passato e lo costringerà a una lotta in cui saranno in ballo la vita della giovane e la sua.
Sarà una guerra epica tra il bene e il male, una storia cruenta che emozionerà i milioni di devoti lettori di Shining e soddisferà anche chi non è a conoscenza della vicenda originale.

Quando Stephen King ha annunciato la sua intenzione di scrivere un sequel di Shining, lo confesso, mi sono un pochino preoccupata.
Perchè una storia così potente dal punto di vista letterario è difficile da replicare.

Ma anche perchè lo Zio Steve viene da un periodo creativo fatto di ombre e luci (seppur un primo bagliore di ripresa si era intravisto con Under the Dome, per poi riprendere a bruciare in modo deciso grazie a 22/11/63).

Insomma, da brava fan temevo che la seconda puntata di Shining potesse non essere all’altezza.

E invece Doctor Sleep è un gran bel romanzo.

Continuo a pensare che, più che un sequel sia una meravigliosa ghost story, dove i personaggi sono delineati assai bene.
E dove la lotta tra il bene ed il male torna ad essere il punto focale della storia.
Certo, l’hotel maledetto è sempre li, che osserva minaccioso, che si insinua nella mente, che torna a far rivivere l’incubo.
E Danny non è più un bambino ma un quarantenne che ha faticato per riuscire a ricostruirsi una vita dopo quell’anno di orrore puro.
Quando ha deciso di scrivere Doctor Sleep, Stephen King aveva in mente un’unica domanda e cioè:

Cosa è successo a Danny Torrance dopo l’Overlook?

Così ritroviamo Dan, adulto, alcolista (come il padre Jack) e la sua lotta per uscirne (cosa che lo distingue dal genitore).
Solo lo shining, la luccicanza è rimasta con lui.
E i fantasmi.
Che poi, a ben vedere, i veri fantasmi sono le nostre paure.
E ancora una volta King riesce ad entrare nella mente dei personaggi e a scrivere in quel modo quasi ipnotico che ti “costringe” a continuare la lettura fino all’ultima pagina.
C’è qualcosa di speciale nel modo in cui King riesca a delineare i bambini all’interno dei suoi libri.
Li rende forti, importanti, indimenticabili.

Il re ha dimostrato di essere ancora in pista.
E di avere parecchia luccicanza da donare al mondo.

Doctor Sleep
Stephen King
Sperling & Kupfer, 2014, 516 pag., € 20.00

Silbietta
40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

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