Norferville, Franck Thilliez

Quel posto malefico la stava richiamando a sé per la resa dei conti.

La recensione di Norferville di Franck Thilliez

Norferville è una città nel Nord del Québec. Un piccolo centro le cui principali fonti di reddito sono la miniera e la centrale idroelettrica. Dopo anni di abbandono, dovuti alla chiusura temporanea della miniera, ora il posto si è ripopolato. Le persone che vanno a stare a Norferville ci vanno per lo più per motivi di lavoro. I residenti sono in parte Innu, indigeni che vivono nella riserva e che sono poco integrati nella comunità, e bianchi.
È un luogo immerso in una natura selvaggia dove si è circondati da boschi e neve a perdita d’occhio. I passatempi sono la caccia e la pesca e l’unico collegamento con la città di Sept-Iles è un treno che parte due volte a settimana e che impiega circa sedici ore per percorrere duecentocinquanta chilometri. Insomma a Norferville si è davvero isolati dal mondo.

Léonie è vissuta là fino ai sedici anni, poi con la famiglia si è trasferita in città. Sono vent’anni che non torna a Norferville e ne è ben contenta. Quel posto per lei è solo un dolore sordo e continuo che non la abbandona mai. Quando riceve l’incarico di indagare sul caso di una donna francese trovata uccisa e mutilata sa che il ritorno nel grande Nord non sarà indolore ma sa anche che questa volta è in grado di saldare i conti con il passato e con chi le ha fatto del male.
Ad aiutarla nella indagini, oltre alla polizia locale, anche il padre della vittima, esperto investigatore privato e già collaboratore della polizia francese nella la risoluzione dei casi più complicati.

La mia opinione su Norferville di Franck Thilliez

L’ultimo romanzo di Franck Thilliez è un thriller che si divora e che intrattiene benissimo il lettore. Non mancano i colpi di scena, qualche digressione narrativa che ci aiuta a inquadrare meglio i personaggi principali e un’ottima ambientazione. Le descrizioni dei paesaggi sono splendide così come lo è la descrizione della vita degli indigeni nelle riserve. Ed è proprio questo aspetto del romanzo quello più interessante.

Gli abusi e le violenze perpetrati dall’uomo bianco nel corso degli anni verso gli indigeni, la sottrazione sistematica delle terre, l’inganno, la costrizione a vivere nelle riserve obbligando un popolo a diventare sedentario all’improvviso sono alla base del romanzo. Così come Thilliez racconta in Norferville, in Canada centinaia di donne indigene sono scomparse senza lasciare tracce, moltissime sono state vittime di abusi e violenze in nome della “cura geografica”. Sul sito www.mmiwg-ffada.ca trovate tutto il materiale che lo stesso Thilliez ha consultato per raccontare la città fittizia di Norferville.

Un romanzo che è un classico thriller adrenalinico con due ottimi personaggi principali, entrambi reduci da un passato che li ha segnati, in grado di investigare portando alla luce il marcio che si nasconde sotto la neve.
Non ci sono indovinelli da sciogliere né trame segrete da scovare in questo romanzo, piuttosto c’è il racconto di come la malvagità umana possa insidiarsi sempre e ovunque anche tra la natura più bella andando a colpire inesorabilmente i deboli e gli indifesi.
Buona lettura.

Norferville
Franck Thilliez
Fazi, 2024, p. 384, € 19,50

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SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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