Nut Bush Farm, Charlotte Riddell

Affittasi, casa con terreno
Rivolgersi alla taverna del “White Dragon”.

La recensione di Nut Bush Farm di Charlotte Riddell

Un uomo di nome Jack in seguito a un infortunio decide di lasciare Londra e affittare una piccola fattoria fuori città per viverci con la moglie e il figlio. Mentre cerca il luogo ideale si imbatte nella proprietà di Nut Bush Farm e se ne innamora all’istante. Il luogo è delizioso, la casa è ben tenuta, l’erba tagliata, i campi coltivati. Tutto fa pensare che il posto sia ottimo per viverci e prosperare. L’unico motivo di imbarazzo per Jack è incontrare la proprietaria per accordarsi sull’affitto. La donna è molto strana. Non ha nulla di dolce o amabile ma parla con voce sicura e alta, veste in modo diverso dalle altre donne e se ne intende di lavori tipicamente maschili.

Non appena si trasferisce a Nut Bush Farm Jack nota qualcosa di strano negli operai che lavorano per lui: nessuno fa mai la strada più corta per attraversare i campi ma tutti preferiscono fare il giro largo. L’uomo non capisce il perché finché gli arrivano alle orecchie strane dicerie sulla fattoria: sembra che sia infestata da un fantasma. Jack ovviamente è un uomo moderno e non crede a queste storie finché una notte anche lui incontra il fantasma. Lo spettro è un uomo che assomiglia al vecchio proprietario della fattoria che però si dice sia scappato con la giovane amante. Come può essere un fantasma se tutti dicono che sia ancora vivo?

La mia opinione su Nut Bush Farm di Charlotte Riddell

Scritto nel 1882 da Charlotte Riddell, prolifica scrittrice di origine irlandese che riuscì a fare della scrittura il suo lavoro, Nut Bush Farm è una storia di fantasmi. Però non dovete immaginare una storia paurosa né sfumature horror. Il fantasma e le sue apparizioni sono funzionali per raccontare molto altro. Quella che leggiamo è la storia della risoluzione di un delitto. Sarà proprio Jack a scoprire chi è il fantasma e perché si aggiri nella proprietà e a capire cosa significhino le sue apparizioni. Infatti il fantasma non appare per spaventare ma per reclamare giustizia.

Centrali in tutto il racconto sono le figure femminili, diversissime tra loro e utili a raffigurare la società vittoriana e le sue contraddizioni. Grande rilievo si dà anche al denaro, motore non solo dell’omicidio ma anche argomento di conversazione. Ad esempio la padrona della fattoria non si vergogna a chiedere a Jack un aumento dell’affitto mercanteggiando con lui sulla cifra richiesta, cosa che chiaramente risulta disdicevole dal momento che a parlare di soldi è appunto una donna.

Per capire meglio l’opera il testo è accompagnato dalla Prefazione di Margherita Orsi e dalla Postfazione di Michela Alessandroni mentre la traduzione è di Elizabeth Harrowell.

Mi è piaciuto molto Nut Bush Farm, perfetto da leggere in questi primi pomeriggi freddi accompagnato da una tazza di tè e, come spesso capita in molte storie di fantasmi, alla fine a fare più paura sono sempre i vivi, soprattutto i vicini gentili e civili.

Buona lettura.

Nut Bush Farm
Charlotte Riddell
flower-ed, 2024, p. 100, €. 13,00

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SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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