
Mi chiamo Pietro Gerber, sono l’addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio.
La recensione di La casa dei silenzi di Donato Carrisi
Pietro Gerber, ipnotista di Firenze, segue il caso di un bambino spaventato da un sogno ricorrente. Ogni notte il piccolo Matias si addormenta e vede una donna vestita di nero che lo osserva. Ogni volta l’ambientazione del sogno cambia ma la figura nera è sempre presente. Quando i sogni diventano incubi i genitori spaventati contattano il dottor Gerber.
Cominciano così le sedute di ipnosi in cui Gerber guida il piccolo paziente attraverso il sogno ricostruendo la storia della donna in nero. E quella che emerge dal racconto di Matias è una storia di violenza e di paura in cui lo stesso Gerber rischia di rimanere intrappolato.
La mia opinione su La casa dei silenzi di Donato Carrisi
La casa dei silenzi è il quarto volume di quella che ormai è a tutti gli effetti una vera e propria saga.
Ogni romanzo vede lo stesso schema narrativo: Pietro Gerber segue un paziente e, attraverso l’ipnosi, lo cura arrivando alla radice del disagio. Allo stesso tempo scopriamo qualcosa in più su Gerber – la sua famiglia, il padre famoso ipnotista, il perché e il percome della sua vita e dei suoi problemi – .
Fino ad ora ogni romanzo aggiungeva un tassello al grande quadro generale che si andava delineando sotto gli occhi del lettore: il conflitto di Gerber con il padre, il matrimonio a cui rinunciare, le ombre del passato a cui non sapeva dare un senso e tutta una serie di personaggi più o meno memorabili.
In questo ultimo volume invece si legge una storia bella e orchestrata bene ma a cui manca l’anima. Carrisi si ispira alla cronaca e racconta una storia molto attuale, femminicidio e violenza domestica, ma che di fatto non aggiunge nulla a ciò che i lettori già sapevano di Gerber.
È anche una vicenda che strizza l’occhio al paranormale non facendo mai però il salto ma ridimensionando il tutto sul finale.
La trama è avvincente e riesce a tenere il lettore col fiato sospeso quindi nulla da eccepire alla bravura di Carrisi che si riconferma un’ottima penna se cercate un romanzo che sappia farvi sorgere mille dubbi e domande durante la lettura.
Se però, come me, avete letto tutti i precedenti volumi della serie e vi aspettate che la storia faccia un passo in avanti rispetto a come avevamo lasciato Pietro Gerber alla fine de La casa delle luci allora la delusione è dietro l’angolo. E questo dispiace molto.
Buona lettura.
La casa dei silenzi
Donato Carrisi
Longanesi, 2024, p. 416, €. 23,00