West, Carys Davies

Bess rimase a lungo, ignorando le parole della zia Julie, a guardare il padre allontanarsi a cavallo.
Secondo lei tutto sembrava fuorché un matto.
Secondo lei era imponente, risoluto e valoroso. Secondo lei era intelligente, romantico e avventuroso. Era impegnato in una missione che lo rendeva diverso dagli altri e per tutta la durata della sua assenza era quella l’immagine di lui che avrebbe serbato nella mente: lassù in groppa al cavallo con le borse, i fagotti e le armi; lassù con il lungo giaccone e il cappello a cilindro, avviato verso il West.
Il dubbio di non rivederlo non la sfiorava nemmeno.

La recensione di West di Carys Davies

Si può abbandonare tutto per inseguire un sogno? Carys Davies ci porta ad ovest tra terre parzialmente esplorate per raccontarci un uomo comune che voleva dare un senso alla sua vita.

Cy Bellman è emigrato con la moglie dall’Inghilterra in Pennsylvania per avere finalmente una vita degna d’essere vissuta.
Dopo 10 anni si ritrova vedovo, con una figlia, Bess, di nove anni e un piccolo allevamento di muli. La vita che immaginava prolifica si è rivelata dura, la moglie amata è ormai un ricordo legato ai pochi oggetti che le appartenevano: un ditale, la fede, una camicetta a fiori.

Un giorno l’uomo legge sul giornale del ritrovamento di ossa gigantesche nelle paludi del Kentucky e improvvisamente gli è chiaro quale sia il suo scopo nella vita: partire per quelle terre lontane, trovare nuove strade di collegamento verso l’ovest, vedere con i suoi occhi quegli enormi animali che pascolano indisturbati.
L’amore per la figlia, il lavoro di allevatore, nulla riesce a trattenerlo. L’idea di esplorare e di vedere per primo le creature leggendarie è un tarlo che lo corrode e l’unico modo per farlo smettere è partire.
Con pochi bagagli e gli occhi fissi sull’orizzonte Cy Bellman galoppa verso l’ovest.

La mia opinione su West di Carys Davies

È un libro pacato West, una lettura fatta di capitoli brevissimi e pochi personaggi. Da una parte c’è il viaggio di Cy Bellman e le aspettative dell’ esploratore in erba che abbandona tutto ciò che ha senza mai voltarsi indietro e dall’altra c’è la figlia Bess che rimane a casa ad aspettarlo seguendo in biblioteca le sue tracce lungo i margini frastagliati delle mappe.

Cy e Bess sembrano condurre due vite agli antipodi eppure entrambi sono esploratori di mondi sconosciuti. Cy è spinto dall’irrefrenabile idea di scoprire animali mai visti prima; naviga fiumi, supera montagne e affronta il duro inverno delle pianure. Intorno a lui c’è una natura meravigliosa e sorprendente e la nascita di una nazione che ha strappato, e continua a farlo con patti ridicoli, la terra ai nativi americani.
Bess è rimasta con la zia ma di fatto è completamente sola. Aiuta in casa e l’unico svago è la Messa domenicale. Mentre il padre è via la bambina si trasforma in ragazza e deve guardarsi dai pericoli nascosti nell’animo del vicino di casa scoprendo il lato brutale degli uomini.

Carys Davies racconta con parole misurate il naufragio dei sogni di un uomo e la sua disillusa sorpresa nello scoprire di aver anteposto tutto a qualcosa di irraggiungibile. Un romanzo bello e potente dove le speranze infrante di un uomo semplice fanno da contraltare alla nascita del mito del West e alla fine dei nativi americani.
Buona lettura.

West
Carys Davies
Bompiani, 2019, p. 162, €. 15,00

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SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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