Avevo nove anni. Ero seduta sul sedile posteriore, in camicia da notte e con i capelli corti arruffati e aggrovigliati. Ben diversa da come Meredith avrebbe voluto. Mi aveva comprato un vestito per l’occasione – un abitino azzurro morbido con pizzi e ricami – ma mi ero rifiutata di indossarlo. Premetti la fronte contro il finestrino e guardai le colline estive polverose srotolarsi davanti ai miei occhi.
L’automobile di Meredith puzzava di fumo di sigaretta e c’erano chiazze di muffa sulla cinghia della cintura di sicurezza, segno che qualche bambino prima di me aveva avuto il permesso di mangiare in macchina.

I muschi crescono senza radici.
E Victoria, abbandonata alla nascita e cresciuta tra istituti e famiglie affidatarie è priva di radici.
La mancanza costante di amore, nel corso degli anni, le ha fatto sviluppare paura di ogni contatto fisico.
Fobia che si è acuita dopo ogni affidamento fallito.
Quando Meredith, l’assistente che cura il suo caso fin dall’inizio, la porta a quella che, di fatto, è la sua ultima possibilità di adozione, Victoria ha 9 anni e un carattere autolesionista.
Elizabeth, la donna che la prende in affidamento, appassionata di fiori, la paragona al cardo, il cui significato è Misantropia.
Incredibilmente, Victoria si appassiona al significato dei fiori e a quella vita che somiglia sempre più alla famiglia che non ha mai avuto.
Ma le paure riaffiorano e anche quest’ultima possibilità svanisce.
Otto anni dopo Victoria, ormai 18enne, viene lasciata sola.
La legge prevede che, da questo momento in poi, se la dovrà cavare con le proprie forze.
E saranno proprio i fiori a farla rinascere.
Troverà lavoro nel negozio di Renata, diventando richiestissima dai clienti della donna. Perchè solo Victoria è in grado di azzeccare i fiori giusti per ciascuna persona.
Perchè lei, proprio lei, il cardo, colei che odia gli altri, riuscirà a curare l’animo di tanti.
Sarà lo stesso anche per la sua di anima?
L’incontro con Grant, e i ricordi del suo passato doloroso, la condurranno verso il proprio destino.

Il linguaggio segreto dei fiori è l’opera prima di Vanessa Diffenbaugh, in uscita domani 5 maggio 2011 in tutte le librerie.
Ed è, senza troppi giri di parole, un romanzo molto coinvolgente e ben scritto.
Il personaggio di Victoria è così drammaticamente reale e simile a tante storie di oggi da renderlo ancora più interessante.
Ho amato molto il modo in cui vengono narrate, alternandole,  le vicende presenti e quelle passate.
Perchè spesso le scelte che si fanno in un certo punto della propria vita ricadono inesorabilmente sul futuro.
E mi sono appassionata al significato dei fiori, che mi aveva sempre incuriosito ma che non avevo mai avuto modo di approfondire.
Ho, così scoperto di aver piantato sul mio davanzale l’Umile amore (la Fucsia), la Salda devozione (Geranio silvano), l’Allegria (la Gerbera, che ho scelto di regalarvi oggi attraverso una delle 4 copertine preparate per il romanzo), la Festosità (il prezzemolo)la Perfezione (la fragola). Ma anche l’odio (il basilico).
Segno che, devo ancora imparare qualcosa.

Il linguaggio segreto dei fiori
Titolo originale: The Language of Flowers
Autore: Vanessa Diffenbaugh
Garzanti Libri, 2011, 359 pag.
ISBN 9788811686613