Mi chiamo Titù.
Ho sette anni.
Sono un bambino silenzioso.
I Grandi vorrebbero che parlassi.
Tutti vorrebbero che parlassi.
I miei genitori i nonni
il maestro i compagni di scuola
il fattore la fornaia.
Tutti quelli che incontro.
Lo vedo nei loro occhi.
Si vede ogni cosa, negli occhi.
Gli occhi dicono meglio delle bocche.
Che bisogno c’è di parlare?
La recensione di Titù di Claudine Galea e Goele Dewanckel
Titù è un bambino di 7 anni silenzioso, un bambino che ha deciso di non parlare.
Non capisce perchè i grandi si ostinino a parlare, spesso anche urlare ordini e divieti.
I suoi genitori non lo capiscono.
Titù, per difendersi da quel mare di parole, inizia a volare con la fantasia che lo porta ad essere lucciola luna lucertola lumaca, ragno radice ravanello ranocchia, patata palla paguro passerotto…
Solo lì Titù si sente al sicuro, perchè sa che i grandi non possono entrarci.
Titù di Claudine Galea e Goele Dewanckel: ogni bambino ha i suoi tempi e il diritto di essere… bambino
Titù è un nuovo albo edito da Orecchio Acerbo che ha la particolarità di essere delicato e doloroso allo stesso tempo.
Titù è un bambino che non parla ma allo stesso tempo grida e accusa noi adulti, che non sappiamo più ascoltare i più piccoli.
Un libro che fa riflettere. Un libro da proporre ai bambini ma che è un grande insegnamento anche per noi adulti.
Proprio noi adulti, che ogni giorno andiamo di fretta, e facciamo fretta a questi bambini, quasi privandoli del diritto di essere bambini e di sognare.
Davanti alla nuvola nera di ordini mi sono dovuta fermare. Ho pensato a quante volte io stessa ai miei bambini impartisco ordini e faccio loro fretta, senza ascoltarli, ascoltarli davvero.
Un libro che è una poesia continua, pagina dopo pagina, dal testo di Claudine Galea alle illustrazioni di Goele Dewanckel.
Un libro per ricordare agli adulti che ogni bambino ha i suoi tempi e il diritto di essere… bambino!
L’autrice: Claudine Galea
Claudine Galea è cresciuta a Marsiglia e ora vive a Parigi. Ha scritto testi teatrali, romanzi per giovani adulti e anche libri per l’infanzia per Rouergue, Seuil e Verticales. Ha pubblicato numerosi testi teatrali tra cui “Fake” (2019), una storia di adolescenti, che ruota intorno all’amore, all’amicizia e ai social network. Claudine Galea ha sempre esplorato la scrittura in tutte le sue forme, non lasciando indietro la corporeità e la potenza che può avere la voce. Vincitrice del Grand Prize for Youth Dramatic Literature nel 2019 per Noircisse e del Grand Prize for Dramatic Literature nel 2011 per Au Bord, ha anche ricevuto il SACD Radio Prize per il suo lavoro in ambito radiofonico. Nei suoi scritti, fino al suo ultimo romanzo “Les Choses comme elle sont” (2019), si è spesso concentrata sui condizionamenti dell’infanzia e dell’adolescenza in ambito familiare e sugli auspicabili percorsi di emancipazione che possono essere messi in atto. Titù (Aupays de Titus) ne rappresenta in qualche modo il manifesto.
L’illustratrice: Goele Dewanckel
Anche Goele Dewanckel è una donna di frontiera: nata nel 1959 nel Belgio fiammingo, vive in Francia, a Châtillon, ma insegna a Gent nella stessa École des Beaux-Arts Sint Lucas che la vide studentessa. In questa continua altalena tra Francia e Fiandre radica il suo stile inconfondibile, sospeso tra dolcezza lineare e espressionismo cromatico, tra l’allegria dei papiers collés e la potenza delle xilografie popolari. Ed è proprio grazie a questo stile, fatto di larghe campiture e tratti essenziali, che le immense tavole dei suoi libri lasciano al lettore-osservatore lo spazio per immergersi nel racconto, e riviverlo. Tra i suoi numerosi albi, “Je ne m’ennuie jamais” (Seuil Jeunesse) su testo di Pieter van Oudheusden. “Titù” (Au pays de Titus) è stato premiato al “Concours des plus beaux livres français”. Nel catalogo di Orecchio acerbo anche “Baci” (2013).
Titù
Claudine Galea
Goele Dewanckel (Illustratore)
Orecchio Acerbo, 2021, 56 pag., € 17.00