Il riflesso nello specchio mostrava una persona sottile come un filo, con una maglietta taglia bambino e jeans stretti con l’orlo arrotolato per non far vedere che erano troppo corti. Nello specchio c’era quella donna, che lavorava tanto, ma senza denaro a dimostrarlo, una persona che non poteva permettersi uno schifoso hamburger.
La recensione di Donna delle pulizie di Stephanie Land
Stephanie a trenta anni si vede crollare il mondo addosso. Ha una figlia, Mia, di un anno circa e vive in un rifugio per senzatetto fornitole da un centro assistenza antiviolenza. I sussidi statali bastano appena a coprire una parte delle spese dell’asilo della bambina e per traslocare in un monolocale fatiscente la donna inizia a lavorare in un’impresa di pulizie.
Il lavoro è malpagato, le case da pulire distano molto l’una dall’altra e per Stephanie anche la benzina a volte diventa un lusso. Soprattutto è un lavoro molto logorante, fatto di solitudine e fatica. Arrendersi? Rinunciare al sogno di diventare una scrittrice e continuare con una vita di stenti, instabilità e tensione? Molte forse si sarebbero arrese ma Stephanie, tra alti e bassi, decide di guardare avanti.
La mia opinione su Donna delle pulizie di Stephanie Land
Cosa significa essere poveri oggi? Probabilmente è una domanda che in pochi si fanno e sono ancora di meno quelli che possono dare una risposta ragionata e sensata. Spesso si tende ad avere una visione stereotipata dei poveri: sono quelli che non lavorano e preferiscono il sussidio, che non fanno nulla per migliorare la propria condizione di vita.
Stephanie con il suo memoir, Donna delle pulizie, ci mostra com’è essere povero lavorando da mattina a sera. Cosa significhi essere una madre single e combattere per avere un lavoro. Lavoro che significa una casa e non un rifugio per senzatetto, lavoro malpagato, spesso in nero, senza assicurazione sanitaria, ferie e malattia.
Benvenuti negli Stati Uniti verrebbe da dire con tono ironico dopo aver letto il romanzo. E non è un caso che il sottotitolo del libro sia Lavoro duro, paga bassa e la volontà di sopravvivere di una madre perché se Stephanie avesse avuto meno forza d’animo, coraggio e volontà sicuramente non ce l’avrebbe fatta.
Sembra strano leggere una storia del genere ambientata negli Stati Uniti, da sempre nell’immaginario collettivo la terra delle occasioni, della ricchezza, del benessere.
La storia di Stephanie mette in luce un punto importante: i poveri per sopravvivere devono restare poveri. Perché se migliori di poco i tuoi introiti perdi immediatamente una parte dei sussidi, anche se guadagni solo poche centinaia di dollari in più. Questo rischia di creare un sistema in cui alle persone in difficoltà non viene data concreta possibilità di migliorare le proprie condizioni.
Il romanzo è scritto con uno stile molto fluido e si legge davvero velocemente pur trattando argomenti molto seri e spesso si prova una gran pena per Stephanie e tanta rabbia per come la politica non riesca a trovare sistemi efficienti per aiutare dignitosamente chi ne ha bisogno.
Su Netflix va in onda la miniserie tratta dal romanzo, Maid. La sceneggiatura cambia alcune cose rispetto al romanzo ma coglie perfettamente il senso di disagio di Stephanie, l’incertezza del futuro, la lotta disperata di una madre pronta a tutto per garantire a sua figlia una vita migliore.
Il trailer della serie Maid in onda su Netflix
Donna delle pulizie
Stephanie Land
Astoria, 2019, p. 315, €. 18,00