“Nella prima metà del milleottocento, e più particolarmente verso l’anno milleottocentotrenta, quando cioè con tutta probabilità i vostri trisnonni erano bambini piccoletti, c’era, fra gli edifici pubblici di una cittadina dell’Inghilterra della quale è inutile fare il nome, un asilo per i poveri; in questo asilo, un giorno che non saprei precisarvi, nacque il campione di umanità del quale tratta questo racconto.”
La trama
Il povero Oliver Twist è un orfano che cresce in un ospizio per poveri, tra crudeltà di ogni genere. La sua vita trascorre tra mille peripezie e tanta ingenuità, tra brutte esperienze di sfruttamento del lavoro minorile e ipocrisie di tutti i tipi, in un’Inghilterra che rappresenta in maniera chiara tutti i mali dell’epoca vittoriana.
Dall’orfanotrofio all’ospizio dei poveri, dal fabbricante di bare alla scuola di ladri in una Londra degradata, Oliver si trova suo malgrado sempre nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.
Ad un certo punto, però, le cose iniziano a cambiare e spuntano nella vita del bambino certi personaggi positivi…
Le impressioni
Dickens è ancora una volta Dickens. Che ti piaccia o no, il suo modo di raccontare questa triste storia ti segna nel profondo, tra sarcasmo e denuncia, tra ironia e freddezza.
La Londra di cui si parla è la Londra ottocentesca totalmente degradata, sia dal punto di vista materiale delle inesistenti condizioni minime d’igiene che da quello morale: falso moralismo, avidità, opportunismo… il tutto condito (abbondantemente, direi!) dall’incredibile ipocrisia di chi in realtà dovrebbe più di chiunque altro occuparsi delle persone in difficoltà.
Tristezza. Amarezza, quando riconosci in certe descrizioni situazioni troppo simili a certe realtà odierne.
Un racconto ancora troppo attuale, direi.
Da leggere, per capire ancor meglio come ottenere un cambiamento di certe condizioni, oggi.
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Le avventure di Oliver Twist
Charles Dickens
Mondadori (collana Oscar Classici), 2001
ISBN: 978-8804480525
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Versione audiolibro: Libreria Universitaria Unilibro