
“ Le mani si impacciano mentre fa scorrere la zip della sacca, che si incastra a più riprese, e che solo dopo una serie di tentativi nervosi decide di chiudersi regolarmente.
Si siede sul letto sfatto. Finito. Può partire. Anzi, può TORNARE. Ha un sospiro affaticato a quel pensiero. Tornare. Dopo così tanto tempo, e mondo passato. Sprecato. Niente era uguale, tutto era uguale. E in mezzo lui. La stanza che lo sta guardando partire è quasi vuota, non ci vuol molto a verificare che abbia già preso tutto. Mette automaticamente una mano in tasca, controlla la presenza di biglietti e documenti, di denaro. C’è un aereo da prendere.”
La recensione di Raval, Chimena Palmieri
Raval è un ragazzo straniero, diverso dagli altri, che sono gelosi di lui perché è molto desiderato dalle donne, in quanto bellissimo.
Ester è diversa dalle sue amiche, una donna intelligente e bellissima, costretta a farsi strada nel peggiore dei modi.
Due personaggi molto simili che hanno lottato e sofferto per arrivare dove sono arrivati.
Raval ed Ester, sono accomunati da ferite profonde che lasciano tanto dolore anche se spesso non si vedono.
La mai opinione su Raval, Chimena Palmieri
Raval di Chimena Palmieri si ispira ad una storia vera, che il padre raccontava a Chimena quando lei era piccola e narrava di una famiglia di emigranti tornati in patria e con un figlio bellissimo.
L’alternanza tra presente e passato e la curiosità mi hanno tenuta incollata, per capire cosa si nascondeva dietro ai due protagonisti.
Temi principali sono l’invidia e la bellezza. Il primo un sentimento, che porta solo male e cattiveria, perché si desidera qualcosa che non si ha e non si potrà avere. E la seconda la bellezza esteriore, tanto desiderata, soprattutto ai nostri giorni, che ai due protagonisti ha portato dolore e sofferenza.
Chimena ci insegna che dalle paure non si può scappare, ma vanno affrontate, si può fuggire da tutti ma non da quello che proviamo dentro di noi.
Il libro è stato pubblicato e distribuito da BookAbook che offre la possibilità di vedere se il lavoro possa essere apprezzato direttamente e attirare l’attenzione di un’agenzia o di un editore. Serve per mettersi in gioco. Fondamentali sono un buon titolo e un buon inizio. E poi ovviamente la pubblicità, come la pagina Facebook o i video.
Raval
Chimena Palmieri
BookAbook, 2015, p. 296, €15,30
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