Elena Weaver esce dalla sua stanza per uscire a correre e non vi fa più rientro. La sua giovane vita viene stroncata una fredda e nebbiosa mattina in un piccolo isolotto sul fiume Cam.
Chi ha ucciso la bella e sensuale studentessa di Cambridge? L’ispettore Lynley e la sua assistente Barbara Havers vengono chiamati ad indagare. Ed il loro lavoro si presenta complicato: i rapporti fra gli abitanti del posto e la comunità accademica del prestigioso ateneo non sono idilliaci. Vecchie ruggini per crimini mal gestiti rendono difficile il procedere delle indagini. Sempre più particolari poi vengono alla luce e delineano i caratteri ed i comportamenti di tutti i personaggi di questo romanzo. La vittima prima di tutto, una ragazza sorda, che forse i genitori non hanno mai accettato come tale, che non è mai stata una studentessa modello, arrivata a rischiare l’espulsione dal college, tanto da essere obbligata ad incontri con un tutor, che ha appuntamenti misteriosi di cui nessuno sa nulla. Poi suo padre, il professor Weaver, che ha lasciato a Londra lei e la moglie quando Elena era ancora piccola, per inseguire la sua carriera a Cambridge con la nuova e giovane moglie ed ora cerca di ricucire il rapporto con la figlia. Questo padre che è in attesa della nomina ad una prestigiosissima cattedra, che il comportamento di Elena può forse mettere a rischio. La nuova matrigna che condivideva con lei le corse mattutine ma non l’ultima in quella fatale giornata, con la quale il rapporto non è mai stato dei più affettuosi. Scopriamo poi altri personaggi che intrecciano le loro vite con quelle di Elena: il suo tutor, col quale era obbligata a precisi incontri, un professore con il debole per le belle fanciulle; Gareth, il presidente dell’associazione non udenti, innamorato, nemmeno troppo segretamente, di lei; Adam l’assistente del professor Weaver; Sarah Gordon la bella pittrice che ha scoperto il cadavere che in passato ha avuto un relazione col padre di Elena; ed infine l’uomo misterioso con cui Elena si incontrava. Quando poi il cadavere di un’altra studentessa viene trovato sempre sull’isola i dubbi continuano ad aumentare. L’ispettore Lynley ed il tenente Havers indagano su tutti i fronti, seguono tutte le piste e a volte si trovano in contrasto tra loro, ma alla fine risolvono il mistero.
Nel corso del romanzo si delinea anche la vita dei due ispettori di New Scotland Yard. Il tenete Havers che si trova gestire una madre che non è più in grado di badare a se stessa e necessita di assistenza continua. L’ispettore Lynley che invece segue il suo cuore alla ricerca della donna che lo farà felice.
Questo è stato il primo libro che ho letto di una autrice che non conoscevo. E’ stata un piacevolissima scoperta. Sono un’amante del genere certo, ma ho molto apprezzato anche la ricchezza con cui vengono definite le vite di tutti i personaggi e di come queste si incrocino ed arricchiscano la trama del romanzo. Chi non si spaventa da 500 pagine troverà bellissimi romanzi nei quali immergersi.
CORSA VERSO IL BARATRO
Elizabeth George
Longanesi, 2008, 484 pag., €. 18,60
Recensione scritta da Anna-Quasimamma
Bene son contenta di aver contribuito a trascinare anche te nel mondo della George 🙂
L’ho letto anche io da poco! E devo dire che non mi è dispiaciuto: probabilmente la George è scrittrice che basa le sue opere sulla profonda analisi psicologica dei suoi personaggi, e nel genere giallo questo porta a un allungamento e ad una “pesantezza” della storia, diversa dal solito. Di sicuro con questo si rende più intrigante lo sviluppo delle indagini, ma potrebbe anche essere un piccolo punto a svantaggio del libro. A me è servito per conoscere i personaggi, avendo iniziato proprio da qui, ma nei gialli preferisco essere coinvolta nel losco della storia e provare a indovinare il colpevole in modo molto più “leggero”. Ci riproverò con un altro titolo!
Effettivamente anche per me era il primo libro, forse per questo ho apprezzato la cosa (nonostante di solito non ami troppo le “divagazioni”). Ti saprò dire quando leggo il prossimo!
Eh! Eh! Davvero brava! Ora non vedo l’ora di avere un po’ più di tempo per gustarmi come si deve un suo libro, perchè leggere due paginette alla volta tra un urlo e l’altro della gigietta non è il massimo!
Io ve lo anticipo: anche nel libro in lingua originale è mooolto descrittiva….ma anche in questo caso ci sta, perchè c’è il nuovo Capo Detective (mumble, non so se si dice così..) che sostituisce Linley nel suo periodo di “aspettativa”, chiamiamolo così va…E comunque, anche se di solito sono una che non ama molto i giri di parole, le sue lunghe descrizioni mi piacciono. Perchè in effetti danno un senso alle indagini. 🙂
Ma lei è sempre molto descrittiva , a me piace così 😀