Baby-à-porter, Sinead Moriarty

Emma ha trentadue anni, è felicemente sposata e vuole a tutti i costi un bambino, anzi una bambina, per portare il colore rosa con eleganza e nonchalance. Inoltre deve nascere dopo l’estate in modo che lei possa tornare subito in forma e deve assomigliare a lei e non al marito che ha un naso pronunciato.

Lei si accanisce molto su questo desiderio di maternità che non riesce ad esaudire, inizia con esami clinici, tentativi di concepimento complicatissimi, farmaci, visite mediche con i migliori esperti, agopuntura, fino all’inseminazione artificiale…Emma cambia radicalmente e lo stesso di riflesso capita al marito. Purtroppo tutti i tentavi sono un fallimento totale, fino a quando i due coniugi esasperati arrivano ad una conclusione…

La trama di per sé non mi dispiace, anche se spesso il libro è noioso e ripetitivo. L’autrice a volte si dilunga un po’ troppo nelle spiegazioni tecniche che se da una parte possono essere interessanti dall’altra possono risultare un po’ noiose per un classico “libro da ombrellone”.

La protagonista con tutte le sue paranoie mi è sembrata molto simpatica e mi ha dato modo di riflettere sulle difficoltà di alcune donne ad avere figli e sullo stato d’animo che possono provare.

BABY-A-PORTER
Sinead Moriarty
Sperling & Kupfer, 2006, p. 334, € 9,50

angela
Classe 1972, mamma di due adolescenti, moglie, assistente personale del direttore di una casa editrice, segretaria di una scuola di musica, amante dei libri e della musica.

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