Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell’epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell’oblio, non è certo perché Grenouille stesse dietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.
La recensione de Il profumo di Patrick Suskind
Inizia così la storia di Jean -Baptiste: partorito tra le teste e le interiora dei pesci nel Cimitière des Innocents.
Allattato da una balia che però lo rifiuta perché il suo odore non è quello che ci si aspetta da un neonato.
Fatto crescere nella pensione di Madame Gaillard insieme ad altri orfani e venduto come bracciante nella conceria di Grimal a soli otto anni.
A quindici compie il suo primo omicidio: una ragazza dai capelli rossi e dalla pelle bianca.
Perché la uccide?
Per rabbia? Vendetta? Lussuria?
No.
Uccide perché ammaliato dal profumo che emana dalla pelle di quella giovane ragazza. Un profumo talmente buono da far dimenticare tutti gli odori già sentiti.
La mia opinione su Il profumo di Patrick Suskind
Il libro di Patrick Suskind parte da un’idea geniale.
In un mondo dove tutto ha un odore cosa accade ad una persona che invece ne è totalmente priva? Non avere odore equivale a non avere emozioni?
Il protagonista è un rifiutato: dalla madre, dagli altri orfani, dai padroni.
Un essere incapace di amare e farsi amare.
Jean-Baptiste però ha un dono unico: la capacità di riconoscere gli odori e di distinguerli, di ricordarli per sempre e di mischiarli per creare nuove armonie olfattive mai sentite prima.
Vede il mondo non attraverso gli occhi ma seguendo le scie odorose lasciate dagli uomini, dagli animali, dalle piante.
La sua conoscenza del mondo passa dal naso, è più terrena, carnale.
Quando scopre d’improvviso, inaspettatamente, che lui, proprio lui che anela agli odori, ne è invece totalmente privo, decide di creare il profumo migliore al mondo, un profumo capace di generare amore, un profumo che farà amare chiunque lo indossi.
Ma cosa serve per distillare questa essenza meravigliosa d’amore puro?
Donne bellissime con una caratteristica comune: la giovane età, devono essere fanciulle con ancora nel corpo la mollezza dell’infanzia ma negli occhi la luce dell’età adulta.
Per creare questo profumo Jean- Baptiste non esiterà a uccidere e a compiere azioni truci e orribili.
Senza nessun rimorso né ripensamento.
Il suo personaggio è malvagio fino al midollo, vive nel mondo ma non ne è parte. Come una zecca succhia il nutrimento necessario da un animale così Grenouille si ciba e si abbevera di ciò che più gli piace senza dare nulla in cambio.
Una storia brutale, fiabesca, onirica.
Un racconto impregnato di essenze e odori descritti talmente bene da essere percepiti dal lettore.
Racconto meraviglioso sui desideri: sappiamo tutti davvero cosa desideriamo o anche nel desiderio siamo fuorviati? Ciò che si desidera è sempre ciò che si ottiene?
La risposta nelle ultime pagine di questa favola torbida, oscura e miracolosamente capace di appassionare il lettore pagina dopo pagina.
Un libro talmente bello che lo si vuole iniziare di nuovo non appena arrivati alla parola fine.
Buona lettura.
Il profumo
Süskind Patrick
Longanesi, 2010, p. 259, €. 17,60
La recensione è bellissima, io ho però il ricordo di un libro che mi ha lasciato delusa: stile impeccabile, trama avvincente, finale incompleto. Credo che vada letto, per l’originalità, e per scoprire se piace.
Idem come Lucia , a me ha lasciato un po di amaro misto angoscia