“…mettiamo di comprare un elettrodomestico, tipo uno spremiagrumi: il commesso del negozio ci spiega come fare ad usarlo, e non contento ci da perfino il libretto delle istruzioni, per fugare qualsiasi nostro dubbio residuo ..Ma quando “compriamo” un neonato una di queste cosine tanto fragili eppur meritevoli di amore e rispetto, non un’ombra di commesso che ci porga con un sorriso il libretto delle istruzioni.”
Il fenomeno dell’insonnia, dovuto in parte allo stress della vita quotidiana, è ormai considerato un vero e proprio problema sociale. Recenti ricerche hanno dimostrato che le turbe del sonno derivano principalmente da errate abitudini contratte nei primi anni di vita. Il libro svela ai genitori le semplici tecniche per conseguire l’obiettivo.
Il metodo Estivil prevede che il bambino vada lasciato piangere per pochi minuti prima di intervenire, invece di correre al primo lamento. Per una madre è duro sentir piangere il proprio figlio senza intervenire subito.
Il bambino secondo l’autore dovrebbe imparare a dormire da solo, ad autoconsolarsi. Il sonno dovrebbe diventare una buona abitudine.
Su questo libro ci sono pro e contro, io disperata quando il mio piccolo non dormiva, ho provato a metterlo in pratica ma senza successo, fino ai tre anni non ha imparato a dormire neanche con questo metodo un po’ crudele.
Un’altra mia amica ci ha provato senza risultato se non quello che suo figlio cadesse dal lettino…Mentre ci sono molte mamme che parlano bene di questo libro e voi cosa ne pensate?
Fate la nanna
Estivill Eduard, De Béjar Silvia
Mandragora, 1999, p 119, € 7,65
Diciamo che… l’ho letto, ho pensato di provarlo, poi ho realizzato che non solo Estivill non aveva figli, ma nemmeno ha mai lavorato sul serio con bambini sull’argomento. Insomma, ecco, senza polemica perché so che c’è chi l’ha usato e ringrazia, però è l’unico libro che in vita mia ho mai buttato nella pattumiera. Senza rimpianti.
Detto questo, non esistono metodi. Credo che siamo tutti d’accordo. Il metodo del libro non è di Estivill ma semplicemente se l’è riadattato. Andrebbe anche bene, è servito a tanti genitori e benvenga, quello che non digerisco proprio è come riesce a bollare come falliti i genitori che non lo applicano, e quanto riesce ad essere presuntuoso nel farlo sembrare infallibile (lasci lì il bambino anche se piange, se urla, se vomita, se dà testate, ecco, se si sta spaccando la testa e tu intervieni non è il metodo che sbaglia, sei tu che non hai midollo per applicarlo).
Insomma, non credo che sia sbagliato. Con qualche bimbo va benissimo, con qualche altro è l’unico, per alcuni genitori è la salvezza. Per molti no, come tutti i metodi da che mondo è mondo. Però io Estivill non lo sopporto 😀
L’ho provato anch’io, lo ammetto. Ma l’ho rielaborato, rivisto, modificato e alla fine ho fatto di testa mia!
Concordo con te, Daniela: non esiste IL metodo, esistono I NOSTRI FIGLI e ognuno è fatto alla sua maniera, basta solo riuscvire a trovare il verso giusto… 🙂