C’è un luogo in cui il mondo della luce incontra quello delle tenebre. E’ lì che avviene ogni cosa: nella terra delle ombre, dove tutto è rarefatto, confuso, incerto. Noi siamo i guardiani posti a difesa di quel confine. Ma ogni tanto qualcosa riesce a passare. Il mio compito è ricacciarlo indietro.
La recensione di Il tribunale delle anime di Donato Carrisi
Roma: un uomo si sente male nella notte e chiama un’ambulanza. I soccorritori lo trovano e scoprono che ha sul petto un tatuaggio con la scritta: Uccidimi. Intorno i feticci delle sue vittime perché l’uomo è un serial killer.
Milano: Sandra, fotorilevatrice della Scientifica, comincia a porsi delle domande sulla morte del marito, le indagini la porteranno nella Città Eterna. Allo stesso tempo Lara, giovane studentessa di architettura, scompare senza lasciare traccia. Ma non solo la polizia romana indaga sulla ragazza, la sua scomparsa interessa anche Marcus, penitenziere, che ha il dono di trovare le anomalie presenti sulla scena del crimine.
In una Roma oscura, piovigginosa, sollevata da venti impetuosi, si intrecciano le singole vicende fino a creare una trama unica e a svelare al lettore a poco a poco una verità terribile, sfaccettata e complessa.
Una visione positiva è quella che ci fa andare avanti nonostante le avversità e il dolore che costellano l’esistenza. Presenta un unico inconveniente, spesso ci nasconde il male.
La mia opinione su Il tribunale delle anime di Donato Carrisi
Questo è il primo libro che leggo di Carrisi.
Che dire? Finalmente un libro che sa tenerti incollato alle pagine! Un libro che fino all’ultima pagina ti regala colpi di scena e respiri corti. Geniale la scansione temporale, ottima l’idea di articolare i capitoli dell’indagine in corso con quelli dell’indagine di un anno prima del Cacciatore. Perfetto il linguaggio, né troppo brutale né pedante.
Sinceramente il libro mi è piaciuto molto. Già la prima riga getta il lettore nello smarrimento ma allo stesso tempo lo stuzzica in modo inarrestabile.
La storia non perde mai un colpo e anche se il puzzle finale si compone oltre la metà del libro le indagini parallele sono raccontate in modo teso e gli indizi sparsi con peripezia.
Nulla è scontato in questa storia; per alcuni versi è stata paragonata a Il codice Da Vinci per l’ambientazione in parte ecclesiastica ma a parte questo non trovo altri parallelismi.
La trama c’è, la scrittura è piacevole, i personaggi non sono piatti ma ricchi di sfumature. Perché Marcus ha quella cicatrice? Come mai non ricorda quasi nulla del suo passato? E perché Sandra è convinta che il marito sia stato tradito?
Partendo da un semplice soccorso medico Carrisi inanella una serie di vicende che a prima vista sembrano non avere nessuna correlazione.
Una storia bella che, come un quadro di Caravaggio, cela il suo più intimo significato sotto la superficie.
Se amate il genere thriller e i libri capaci di stupirvi più volte durante la lettura allora questo libro è adatto a voi.
Una storia di luce e ombre, redenzione e colpa, malvagità e bontà: a volte la linea di demarcazione è talmente labile che occorre attraversarla. La cosa difficile sarà tornare indietro.
Buona lettura.
Il tribunale delle anime
Donato Carrisi
Longanesi, 2011, p. 462, €. 18,60
Disponibile anche in ebook a € 13,99