I film di Zebuk: Lontano dal paradiso

Noi donne non siamo mai come appariamo.

La recensione di Lontano dal paradiso

La famiglia Whitaker sembra uscita da uno spot pubblicitario. Frank è a capo di una ditta, Cathy è la casalinga perfetta che non sbaglia un colpo, sia che si tratti di organizzare cene sia di presenziare a un vernissage di artisti locali. I figli, un maschio e una femmina, sono bambini vivaci ma non maleducati, con codini e pantaloni al ginocchio. Siamo in Connecticut negli anni ’50. Tutto sembra perfetto all’apparenza ma sotto la superficie calma delle cose ecco che irrompe il dramma. Una sera la signora Whitaker va nell’ufficio del marito per portargli la cena e lo scopre con l’amante: un uomo. Eh sì, il signor Whitaker è gay. Intanto la signora Whitaker trova sostegno e amicizia nel nuovo giardiniere, un uomo in gamba che alleva da solo la figlioletta ma che ha un grande difetto agli occhi della società: è nero e dà confidenza. Da questo momento l’apparente perfezione della famiglia Whitaker si va sgretolando sempre più.

La  mia opinione su Lontano dal paradiso

Quando le amiche di Zebuk mi hanno parlato del tema dell’autunno mi è subito venuto in mente questo film. Innanzitutto per un motivo spiccatamente effimero e visivo: i colori della pellicola. Mai l’autunno è stato più rosso e arancione, più ricco di foglie e di alberi, più luminoso e prezioso. Nessun film è stato più ricco di foglie delicate e trasparenti. Di golfini viola di lana leggera e foulard abbinati. Gonne a campana dai colori accesi, di capelli perfetti fermati da fermagli invisibili. Di occhi e labbra truccati anche appena sveglie.

Poi ho pensato che come l’autunno è ricco di sfumature anche l’animo umano lo è. E questo film racconta magnificamente ciò che si cela in fondo al nostro cuore. I signori Whitaker sono l’emblema di questo: il dilemma tra apparire perfetti agli occhi di amici e società e il desiderio di voler mostrare ciò che si è senza vergognarsi. Frank vive questo dramma: vuol bene a sua moglie  ma non la ama, non la desidera. E quando si innamorerà del giovane ragazzo conosciuto durante una vacanza si troverà a dover sceglier tra la moralità dell’epoca e i suoi desideri.

Cathy è una donna che tutti credono felice mentre in realtà è disperatamente sola. Non ha nessuno con cui parlare, e poi parlare di cosa? Le sue amiche vanno bene per bere aperitivi il pomeriggio e spettegolare delle vicine ma non vogliono ascoltare i veri problemi della vita reale. Non vogliono chiacchiere che le distraggano dalla banalità e che le sveglino dalla loro vita finta e perfetta. Quando Cathy troverà qualcuno in grado di comprenderla, il giardiniere, dovrà rinunciarci perché ostracizzata da tutta la città. Alla fine sarà proprio Cathy a pagare le conseguenze delle sue scelte e di quelle del marito, ritrovandosi sola.

Una storia triste e bellissima. Un film che probabilmente non ha avuto il successo che avrebbe meritato. Una pellicola dalle tinte forti come forti sono i colori della passione e dei dilemmi del cuore. Un tuffo in un passato esteriormente perfetto che però, appunto, non è il Paradiso.

Un film da vedere perché appaga gli occhi e il cuore e fa riflettere. Io lo consiglio spassionatamente.
Lo dedico a chi ama le belle storie e a chi è cresciuto col cinema americano in Cinemascope, a quelli che non credevano che Dennis Quaid fosse anche un bravo attore, e si ricrederanno, ah, se si ricrederanno, e a chi ama il rosso declinato in tutte le sue sfumature. Immergetevi nel Connecticut e lasciate che un refolo di vento vi porti via il foulard, camminate mentre le foglie vi fanno lo sgambetto e imparate che l’animo umano può toccare abissi di solitudine profondissimi eppure risollevarsi sempre e andare avanti.
Buona visione.

 

Titolo originale: Far from Heaven, Genere: Drammatico, Regia: Todd Haynes, Cast: Con Julianne Moore, Dennis Quaid, Patricia Clarkson, Dennis Haysbert, James Rebhorn, Durata: 107 min.

SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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