Sì, lo so, non è che il mio amore
questa luce che danza sulle foglie,
queste pigre nuvole che navigano in cielo
questo vento che passa, accarezzando
la mia fronte con la sua freschezza.La luce del mattino mi ha inondato la vista:
è questo il tuo messaggio al mio cuore.
Chini il viso, i tuoi occhi fissano i miei,
il mio cuore tocca i tuoi piedi.
La recensione di Poesie d’amore di Rabindranath Tagore
Non so parlare di poesia, non so farlo certo come lo ha fatto la nostra amica Fosca qualche tempo fa. Provo solo a dirvi cosa si prova leggendo le poesie di Tagore, ma potete farlo tutti, così come lo faccio io.
È il cuore che si ascolta, è l’anima dell’innamorato – in queste poesie si parla di amore, di qualsiasi tipo di amore – che si mette a nudo.
Ci si lascia semplicemente (semplicemente? come se fosse facile!) trapassare dalle parole, dal loro suono, dalla musica, dal vento che passa. È Amore che non si divide in “fisico” e “psichico”, così come invece fa l’occidentale, oppresso e continuamente minacciato dal pericolo costante di cadere nel peccato…
Tagore ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1913:
Per la profonda sensibilità, per la freschezza e bellezza dei versi che, con consumata capacità, riesce a rendere nella sua poeticità, espressa attraverso il suo linguaggio inglese, parte della letteratura dell’ovest.
Noi che non siamo critici titolati ascoltiamo solo quello che scrive e lasciamoci avvolgere dall’amore, ad ogni parola.
Poesie d’amore
Rabindranath Tagore
Mondadori, 1999, € 13,00
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