In questo ultimo romanzo della George ritroviamo i personaggi ai quali i suoi lettori sono affezionati:
Barbara Havers in crisi professionale e personale, vive il lavoro come routine a causa dei paletti che le ha messo il sovrintendente dopo l’ultima indagine svoltasi in Italia.
Thomas Lynley che cerca di risollevare le sorti della collega e allo stesso tempo di sopravvivere ai suoi fantasmi personali.
I due si ritroveranno coinvolti nell’indagine sulla morte sospetta di una famosa scrittrice femminista che Barbara aveva conosciuto ad una presentazione. Per risolvere il caso Barbara affiancata dal fido Winston Nkata parte per il Dorset, terra di paesaggi pittoreschi, colline erbose e bianche scogliere, ma l’animo umano non sempre è in armonia con il paesaggio, i poliziotti si troveranno infatti a scavare nel torbido di una famiglia segnata da segreti inconfessabili.
Sono convinto che le persone non siano mai in un modo solo. Siamo noi a sperarlo, per una questione di semplicità, ma in fondo sappiamo che sono al contempo buone e cattive, semplici e complicate, felici e tristi, spaventate e coraggiose. Sono una combinazione. Impariamo ad accogliere le sfaccettature di una persona come se fossero parti molto diverse di un tutto, ed è quel tutto che amiamo, persino nei momenti in cui l’altro non è come speravamo che fosse.
La George non mi ha delusa nemmeno stavolta, orchestra il suo scritto alternando momenti di descrizione mai noiosi a stralci di indagine sia psicologica che poliziesca, riesce a descrivere magistralmente i contorcimenti dell’animo umano tenendoti attaccata alle pagine fino al colpo di scena finale.
Le conseguenze dell’odio
Elizabeth George
Longanesi, 2015, p. 574, €. 16,92
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