
” Non sempre quelle che al cinema vengono definite “Storie vere” in realtà lo sono. Questa lo è, almeno nella sua parte più profonda e oscura, nella sua natura tragica. Per rispetto dei sopravvissuti, i personaggi di contorno, quelli che agiscono ai nostri giorni e quelli che hanno con loro una relazioni di parentela, sono frutto di pura invenzione, perchè talvolta, su un fondale di finzione, la realtà spicca più nitida.”
Recensione Il silenzio della collina, Alessandro Perrisinotto
Domenico Boschis vive a Roma e qui lavora da molti anni come attore di fiction Tv.
Da giovane ha vissuto nelle Langhe e deve ritornarci perchè il padre con cui non parla da molto tempo e gravemente malato, quasi in fin di vita.
Domenico non riconosce quasi più il padre, un uomo stanco e malato, che ripete sempre una parola, “la ragazza” e poi piange. Ma non capisce a chi si si riferisce il padre, chi è la “ragazza” che nomina sempre.
Per caso Domenico si imbatte in un fatto di cronaca avvenuto circa cinquant’anni fa, la cui protagonista è proprio una ragazza di tredici anni, Maria Teresa Novara, portata via da casa degli zii dove si trovava perchè studiava. Si è trovata come si suol dire nel posto sbagliato nel momento sbagliato, durante un furto, la rapiscono con l’intento di richiedere il riscatto. Di lei non si sa nulla per otto mesi, quando viene ritrovata è già morta.
La ragazza era stata rapita e nascosta in uno scantinato dove veniva violentata da più uomini, definiti perbene che pagavano i suoi carcerieri.
Domenico teme che il padre sia in qualche modo coinvolto nella vicenda ma non riesce a capire in che modo. Vuole trovare una risposta a questa domanda prima che il padre muoia anche se comunicare con lui è molto difficile per via della malattia e in questo arduo compito lo aiutano i medici e gli infermieri.
La mia opinione su Il silenzio della collina, Alessandro Perrisinotto
Domenico ha vissuto un’infanzia difficile, un padre assente e violento, il cui posto è stato preso dal compagno della madre e questo ricordo del padre non fa altro che alimentare i suoi sospetti.
L’autore prende spunto dal primo sequestro di una minorenne nell’Italia repubblicana mettendo in evidenza la violenza sulle donne e l’importanza che siano proprio gli uomini a trovare delle soluzioni, perchè spesso sanno e non dicono nulla come successe in questo caso.
Un libro che mi ha coinvolto molto e mi ha fatto riflettere lasciandomi un pò l’amaro in bocca.
Buona lettura!
Il silenzio della collina
Alessandro Perissinotto
Mondadori, 2019, p. 245, € 9,90
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