
“Forse è la solita storia, o forse lo è solo per alcuni, si è giustificata qualche anno dopo, perché in fondo lei sapeva che la vita è strana e comunque lei era al secondo anno di università, stava facendo l’Erasmus alla facoltà di Farmacia dell’Università di Pavia, un venerdì di gennaio ed era fuori a tal punto che era finita a letto con un professore, un certo Tacchi o Facchi (?): lo avevano fatto in una stanza della cascina, dove poco prima la squadra di canottaggio si era sbronzata di brutto per festeggiare.”
Recensione di E alla fine c’è la vita di Davide Rossi
Marco, Marianna, Mario e Marika quattro giovani allo sbando, vite bruciate da notti di eccesso, di alcool, di sesso e di droga. Giovani che si distruggono tra quello che si può fare e quello che non si dovrebbe fare.
Marco si innamora di Marika, invece di seguire le lezioni all’università fantastica su una loro possibile vita insieme. La insegue ad una festa fino a perderla. Marika una ragazza spagnola arrivata a Pavia per studiare e lavorare grazie ad un progetto Erasmus. Dopo la fine della relazione con Jorge finisce a letto con un professore e poi in coma dopo un incidente stradale.
Marianna vive senza limiti, concedendosi ai ragazzi e per caso scopre di essere incinta, non ha la certezza di chi possa essere il padre del bambino. E’ ancora innamorata di Marco anche se si sono lasciati da un po’ e sospetta possa essere lui.
Mario invece è il più tranquillo dei quattro, è un pendolare ed ha litigato con Marco perchè frequentava Marianna. Dopo un malore e la scoperta della malattia si rende conto dell’importanza della vita.
La mia opinione di E alla fine c’è la vita di Davide Rossi
Uno spaccato della gioventù d’oggi, una richiesta di aiuto, urli di dolore, quattro vite che si incontrano e si scontrano in una Pavia dove alcool e droga la fanno da padrone.
Tante giovani vite che vogliono vivere al massimo, che non si accontentano mai, fino a capire che non possono continuare così e cercano di riemergere con le loro forze.
Poche sicurezze che traballano ma che li portano a decidere di cambiare per sopravvivere, la solitudine emerge tra le vite disperate di questi giovani che sono spesso soli con loro stessi e con le loro paure.
Emerge la mancanza di sicurezze e soprattutto la paura dell’ignoto, il timore di non farcela.
Amore, dolore, insicurezza, poche certezze, ma alla fine c’è la vita, comunque…
L’autore
Davide Rossi è nato il 18/01/1985 ed è cresciuto in un piccolo paese della provincia di Pavia, Sant’Angelo Lomellina.
Nonostante gli studi di natura prettamente scientifica, continua a coltivare due grandi passioni che lo accompagnano fin dalla tenera età: il cinema e la scrittura. La stesura di varie sceneggiature rappresenta dunque un’evoluzione naturale e una di queste, scritta a sei mani, risulta nel film “Benvenuti a casa Verdi” del 2013 (Muccapazza film).
Parallelamente all’esperienza cinematografica inizia una fase di sperimentazione che l’ha portato a partecipare a diversi concorsi letterari con racconti brevi, poesie e saggi.
“E alla fine c’è la vita” nasce in seguito, e dall’unione, di tutti questi percorsi.
Buona lettura!
E alla fine c’è la vita
Davide Rossi
Apollo Edizioni, 2018, p. 280, € 7,65