
6 marzo 2020
Il suo nome potrebbe sembrare quello di un telefono cellulare. Non che io me ne intenda molto visto che sono l’unica dodicenne che conosco a non averne uno. Il motivo per cui non ce l’ho è molto semplice: mia mamma. Lei sostiene che possedere un cellulare alla mia età smaterializzerebbe la mia vita. Proprio così. Ha usato esattamente queste parole. Con il suo tono da prof, mamma sostiene – o forse dovrei dire sosteneva dato che adesso non ne è poi più così convinta – che i cellulari fanno sparire la presenza fisica delle persone care sostituendola con quella virtuale, allontanano dallo sport, dalla natura. Insomma sono l’incarnazione del male assoluto.
La recensione di Giallo Primula di Elisa Castiglioni
Nicoletta è una ragazzina come tante che si ritrova in casa a causa del Coronavirus.
Sua madre è un’insegnante ed è sempre impegnata al computer per fare lezioni online e assistere i suoi studenti. Ogni mattina le imposta una canzone sulla radiosveglia per svegliarla al meglio: Born in the U.S.A, Nessun Dorma, i Metallica, …
Suo padre è capo infermiere del pronto soccorso. Nico non lo vede da settimane ormai.
Fa videochiamate con la nonna, anche se per lo più di lei vede solo il soffitto di casa.
Inoltre partecipa alle lezioni via computer.
Passo il resto della mattina al tavolo della cucina davanti al pc. Non è male come banco. Anche se iniziano a mancarmi i miei compagni.
E’ una ragazzina come tante, che ama disegnare, talento che ha preso dalla zia, che ha riempito casa di quadri di primule gialle.
Ci sono cose ordinarie che si fanno in situazioni straordinarie.
Come cantare mentre cucina con la mamma, una cosa che se tutto fosse normale non potrebbe fare, in quanto avrebbero sicuramente orari diversi.
Questa è una cosa che quando tutto tornerà normale spero che continueremo a fare.
Tutto è difficile ma lo diventa ancora di più quando una sera una telefonata comunica loro che la zia si è ammalata di Covid-19.
Ho cacciato via le lacrime. «Zia non si meritava d’ammalarsi.»
«Nessuno se lo merita, ma la vita non è un’equazione. Dai tanto e tanto ricevi. Magari fosse così. Le cose brutte capitano, ma non è quello che ci succede che ci definisce. A definirci è il modo in cui reagiamo a quello che ci capita.»
La mia opinione di Giallo Primula di Elisa Castiglioni
Giallo Primula è un racconto breve dedicato ai ragazzi che entra dritto al cuore.
Elisa Castiglioni racconta la vita di una famiglia come tante, la vita in quarantena vista da una ragazzina, con tutto quello che succede: dall’arrivo dei medici cinesi in Italia al triste corteo militare per le strade di Bergamo. Lo fa con parole semplici. Lo fa in forma di diario, che si divora pagina dopo pagina.
L’editrice Il castoro ci regala questo racconto che si legge in un fiato. Elisa Castiglioni ci ricorda che piccoli gesti, come i disegni di Nico, la protagonista, possono valere tantissimo.
L’autrice: Elisa Castiglioni
Elisa Castiglioni ha studiato narrativa e scrittura per ragazzi negli Stati Uniti. Da circa dieci anni si occupa di multiculturalità. Ha collaborato con la rivista Americana FACES la cui mission è il superamento delle barriere culturali. Da qualche anno, tiene laboratori di scrittura legati al tema della multiculturalità e diversità. Il suo romanzo d’esordio La Ragazza che legge le nuvole (Castoro, 2012) ha vinto il premio Cento nel 2013 e quest’anno è stato pubblicato in Cina e fa parte delle letture consigliate nell’ambito del kit didattico per le scuole della Lombardia Razzismo una brutta storia. Sempre con il Castoro ha pubblicato Le Stelle Brillano su Roma e Desideria.
Giallo Primula
Elisa Castiglioni
Il Castoro edizioni, 2020, 27 pag., gratuito
Scaricalo sul sito dell’Editrice Il Castoro