
L’uomo che puliva si voltò verso la porta verde: si sentiva di nuovo pronto a varcare quella soglia.
Era venuto il momento di riferire a Micky
La recensione di Io sono l’abisso di Donato Carrisi
Como è una città tranquilla adagiata sul lago.
L’uomo che puliva ha scelto bene dove vivere e soprattutto ha un lavoro che gli permette di controllare e scegliere con cura.
Scegliere chi far conoscere a Micky, per esempio.
La cacciatrice di mosche è una donna a cui la vita ha pesantemente chiesto il conto. Ora tenta di salvare donne troppo deboli per ribellarsi a un rapporto violento.
La ragazza col ciuffo viola ha tredici anni e una mattina invece di andare a scuola si butta nel lago.
Tre personaggi all’apparenza diversissimi eppure uniti da un filo invisibile di dolore e morte.
La mia opinione su Io sono l’abisso di Donato Carrisi
Io sono l’abisso è l’ultimo romanzo di Donato Carrisi ed è uscito il 23 novembre.
Carrisi è sempre molto bravo a tenere in piedi storie con più trame, storie che si intrecciano fino a congiungersi in un unico, grande affresco.
Ottimi il primo e l’ultimo capitolo, sicuramente i migliori di tutto il romanzo.
Eppure quest’ultimo libro non mi ha convinta del tutto.
Per carità, io adoro i romanzi di Carrisi e forse proprio perché li ho letti tutti ogni volta mi aspetto sempre di più.
Io sono l’abisso è una storia drammatica, di dolore, odio, terrore dove seguiamo fin dall’inizio il mostro.
E il mostro ha alle spalle una storia così brutale che non si riesce ad odiarlo fino in fondo.
Lo si teme, questo sì, perché pericoloso, incapace di relazioni sane eppure in grado di riconoscere i suoi simili e proteggerli a modo suo.
I tre protagonisti del romanzo sono tutti personaggi feriti, toccati dal male.
C’è chi è riuscito ad allontanarsi dall’oscurità e chi invece si è immerso in essa totalmente.
Carrisi scrive un romanzo molto più lineare dei precedenti, una storia con qualche superficialità e un finale a mio parere troppo frettoloso ma che vale la pena leggere se si cerca un buon thriller sul lato oscuro dell’animo umano. Carrisi prosegue il percorso iniziato in La casa delle voci dicendoci che il male è ovunque soprattutto in chi dovrebbe proteggerci.
Ed è questa la vera storia del romanzo: la famiglia può essere il posto più pericoloso, il luogo dove il male germina, cresce e corrode.
Buona lettura.
Io sono l’abisso
Donato Carrisi
Longanesi, 2020, p. 384, €. 22,00