Se avessi saputo già allora che avevo un nonno, sul serio! Tuttavia lo venni a sapere solo il giorno in cui morì. O meglio il giorno dopo, il due gennaio.
La recensione di La casa del contrabbandiere di Annet Huizing
Ole non ha mai saputo di avere un nonno né tantomeno che vivesse al confine tra Belgio e Olanda. Un giorno scopre che questo nonno è morto e che il padre ha ereditato la casa dove ha vissuto da bambino, una casa che non vede l’ora di vendere. Invece per problemi economici Ole e la famiglia si trasferiscono proprio in quella casa.
Il ragazzo scoprirà molte cose su questa figura avvolta nel mistero, di come sia stato uno dei contrabbandieri più agguerriti negli anni cinquanta e sessanta e dovrà fare i conti con una storia familiare che ha lasciato molti strascichi dietro di sé.
La mia opinione su La casa del contrabbandiere di Annet Huizing
La casa del contrabbandieri di Annet Huizing, tradotto da Anna Patrucco Becchi, è un romanzo carinissimo su cosa significhi famiglia, radici e passato.
L’autrice racconta un momento importante della storia belga, il contrabbando del burro che per un decennio imperversò sul confine tra il Belgio e l’Olanda. Partendo da questo costruisce la storia di un ragazzino dei nostri giorni che scopre questa macchia terribile nella sua famiglia e deve riuscire a non farsi condizionare dal passato e dalla figura di un nonno ingombrante.
Tutti immaginiamo i nonni come figure benevole e amorevoli ma scopriremo che invece il nonno di Ole era un uomo burbero, per nulla espansivo, taciturno e poco affettuoso e fondamentalmente incapace di amare i figli.
Ole riuscirà a riportare in vita la vecchia casa donandole affetto e riempiendola di nuovi amici e costruendo di fatto una grande famiglia allargata dove tutti si aiutano l’un l’altro e dove il passato non è un ostacolo ma un incentivo a fare meglio.
Buona lettura.
La casa del contrabbandiere
Annet Huizing
La Nuova Frontiera Junior, 2022, p. 224, €. 16,00
