Noi il problema lo vedevamo eccome, anche se non potrei dire con sicurezza che questo ci rendesse migliori di loro: si era creato un varco tra la vita agiata che conducevamo e i nostri doveri nei confronti della società, e fu in quel varco che Miss Shepherd (nel suo furgone) ebbe modo di installarsi.
La recensione di La signora nel furgone di Alan Bennett
Alan Bennett per diciotto anni ha lasciato vivere una barbona nel suo giardino.
Miss Shepherd, questo il nome della donna, viveva in un vecchio furgone. Era un personaggio molto eccentrico, dai vestiti variopinti e molto particolari. Una sottogonna assemblata con le pezze per la polvere, visiere fatte col cartone dei cereali, foulard, cappelli flosci e lunghissime gonne.
Miss Shepherd era un personaggio singolare in tutto: nella sua storia personale, che Bennett scoprì nel corso degli anni, e nel suo modo di vivere per strada.
La mia opinione su La signora nel furgone di Alan Bennett
La signora nel furgone è una sorta di diario dove lo scrittore appunta i fatti salienti, gli incontri, le chiacchierate con Miss Shepherd.
Donna dal carattere per niente facile, Miss Shepherd regalava infinite perle di saggezza ed era fonte inesauribile di idee. Alan Bennett la racconta con occhio critico e vero, odori nauseabondi compresi e il racconto, sempre velato del tipico umorismo dell’autore, ci regala un personaggio unico e ineguagliabile.
Tra le righe si avverte anche una sorta di CHI ME L’HA FATTO FARE, e nessuno può davvero biasimare lo scrittore. C’è anche tanta umanità e gentilezza e non manca il tono dissacrante di Alan Bennett che stempera una situazione paradossale come poche.
Nel 2015 è uscito il film omonimo con la sceneggiatura dello stesso Alan Bennett e Maggie Smith nel ruolo di Miss Shepherd.
Il trailer di The lady in the van
La signora nel furgone
Alan Bennett
Adelphi, 2003, p. 90, €. 10,00