Era morto mio padre, Aurelio Soriano, che ironizzava frequentemente – fin troppo – sul proprio nome. Si fingeva a volte, tra sarcasmo e vanità, un narratore sudamericano, anzi argentino, al quale avevano rubato la vertigine degli orizzonti delle pampas.
La recensione di La solitudine della verità di Pier Mario Fasanotti
La famiglia Soriano ci viene presentata attraverso i ricordi di Davide che dopo il funerale del padre, scrittore famoso, decide di tornare per un pomeriggio nel piccolo borgo sul lago dove sorge la loro casa delle vacanze, ormai venduta da anni. Quella casa, chiamata la casa gialla, è stata testimone di molte generazioni e nelle sue stanze ancora riecheggiano i racconti di nonna Lucia, il dolore per la morte dello zio in Germania durante il nazismo, le salvifiche lune eretiche tanto amate dal padre. Davide in quel pomeriggio farà pace con i ricordi e conoscerà la sua futura moglie.
La mia opinione su La solitudine della verità di Pier Mario Fasanotti
Pier Mario Fasanotti racconta una storia di lutti, amori e rinascite con una prosa bellissima ed emozionante.
Cosa ci rende parte di una famiglia? I ricordi, e proprio di ricordi è fatta questa storia.
Davide, protagonista e voce narrante, si muove lungo la strada tortuosa della memoria dove il prima e il dopo si intrecciano, dove un odore o una frase tornata alla mente riaccendono memorie sopite.
È un romanzo pieno di passione e anche di dolore, dove il lutto apre e chiude la narrazione. Ed è anche un grande racconto sul rapporto padre – figlio e sulle piccole cose che saldano i legami come ad esempio i racconti alla luce della luna o l’attesa del verso della civetta.
Una saga familiare molto bella, scritta con una prosa splendida e capace di evocare nell’animo del lettore la solitudine e il dolore del lutto ma anche la forza di ricominciare e il potere dei legami.
Buona lettura.
La solitudine della verità
Pier Mario Fasanotti
Oligo, 2022, p. 332, €. 18,00