
Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.
Composto nel IV secolo a.C. da un anonimo che si riallacciava alla tradizione della scuola di Sun Tzu, L’arte della guerra (Bingfa) è il trattato di strategia militare più antico, famoso e studiato.
La recensione di L’arte della guerra, Sun Tzu
Con ordine, affronta il disordine; con calma, l’irruenza. Questo significa avere il controllo del cuore.
Tredici capitoli stringati ma completi per esporre una dottrina della guerra fondata sull’utilitarismo: indicazioni sulla valutazione e la gestione del conflitto, le strategie e le manovre di attacco e ritirata, fattori atmosferici, psicologici, conformazione dei terreni, metodi spionistici.
Ma la cosa più interessante è che il Bingfa, L’arte della guerra, ispira già da tempo anche strategie economico aziendali e viene utilizzato come manuale per i manager: come dire che il mercato è proprio un campo di guerra…
La mia opinione su L’arte della guerra, Sun Tzu
“In guerra conta vincere; lunghe operazioni spuntano le armi e abbattono il morale, e l’assedio di una città esaurisce le forze. Se l’esercito è impegnato troppo a lungo, le risorse statali risultano insufficienti. Se le armi sono rovinate, il morale è basso, le forze cedono e le finanze sono in via di esaurimento, i feudatari si fanno avanti sfruttando l’altrui debolezza.”
Credo che ognuno di noi debba leggere L’arte della guerra.
Perché i nemici possono nascondersi ovunque?
No, perché il suo insegnamento principale è quello di evitare la guerra, come solo un bravo stratega sa fare: un bravo stratega rifugge qualunque scontro non inevitabile, e se proprio deve combattere, non combatte un minuto più dello stretto necessario.
E non solo:
Si nutrano inoltre i prigionieri, trattandoli con benevolenza. Ciò è quel che si dice “Vincere il nemico accrescendo le proprie forze”
Un compendio, insomma, che mi sono letta e sottolineata in più parti e su cui tornerò, perché le sue indicazioni sono sagge e intelligenti. Quando Sun Tzu parla di “evitare la guerra” non parla di ritirarsi, di svicolare, di mostrarsi vigliacchi, anzi. Parla di intelligenza nello studiare il nemico, di scaltrezza nell’analizzare terreni e condizioni atmosferiche, di efficacia nella preparazione delle armi e utilitarismo nella razzia degli approvvigionamenti al nemico.
Interessante. Chiaro. Conciso. E non sempre facile da interpretare.
L’arte della guerra
Sun Tzu
Feltrinelli, 2013, p. 96, €. 8,00