
Mi chiamo Daboka.
Vivo nel ventre della grande foresta.
Dove gli alberi sono così alti che i raggi del sole non riescono quasi mai ad attraversare i loro rami. Dove le liane si immergono nel cuore della terra. Dove gli insetti, i serpenti, le scimmie e gli uccelli parlano e si agitano molto più degli uomini.
La recensione di Il sentiero di Daboka di Marion Achard
Daboka vive nella foresta amazzonica, in Ecuador, insieme a sua sorella Loca e alla loro tribù. Vive nel cuore della foresta, lontano dal mondo civilizzato.
Sta per raggiungere un’altra tribù per una grande festa. Daboka e Loca sono felici perché rivedranno dopo tanto i loro amici, mangeranno e danzeranno.
Ma quel giorno non arriverà mai. Tutta la tribù delle due ragazze verrà uccisa. Sterminata per il petrolio, per far guadagnare gli uomini civilizzati.
Le due sorelle verranno portate in un paesino, vaccinate e spostate di casa in casa ma grazie all’aiuto di una donna riusciranno a salvarsi e a tornare nella foresta.
La mia opinione su Il sentiero di Daboka di Marion Achard
Ispirato alla vera storia di Daboka e di sua sorella apparsa in un articolo di Anne Sibram del 2013, Il sentiero di Daboka è una lettura che scuote profondamente il lettore. Perché di salvaguardia delle popolazioni amazzoniche, di tutela ambientale, di rispetto delle tradizioni si parla continuamente ma di fronte al dio denaro non c’è nulla che abbia importanza.
In Ecuador molti giacimenti di petrolio si trovano in aree protette della foresta amazzonica e le estrazioni hanno comportato la costruzione di lunghe strade che tagliano in due la vegetazione e che si addentrano proprio nei territori dove vivono le popolazioni indigene.
Per molti anni il governo dell’Ecuador ha tentato di salvaguardare l’ambiente cercando di convincere le grandi multinazionali estere a non sfruttare così ampiamente e in modo devastante il territorio.
Nel 2022 finalmente La Corte Costituzionale dell’Ecuador ha stabilito il diritto al consenso dei nativi. In sostanza non si può estrarre il petrolio senza prima averli consultati. È un passo microscopico ma importantissimo.
Il sentiero di Daboka è un libriccino che si legge in un’ora scarsa ma è traboccante di emozioni, di dolore di fronte a uno sterminio insensato e ingiustificato, davanti all’arroganza di chi si arroga il diritto di decidere che altri esseri umani possono essere sacrificati per il guadagno.
Marion Achard ci racconta il coraggio di due ragazzine, il loro mondo destinato a scomparire per colpa della sete di denaro e delle malattie, ad esempio per gli indigeni un raffreddore o il morbillo sono mortali.
Un libro che farei leggere in tutte le scuole medie durante l’ora di Educazione Civica per imparare a rispettare la natura, le diversità culturali, le tradizioni e capire che la vera forza non è schiacciare l’altro con la violenza ma resistere. Come Daboka. Come le poche tribù rimaste che scelgono di isolarsi nella foresta per rimanere vive.
Buona lettura.
Il sentiero di Daboka
Marion Achard
Notes Edizioni, 2022, p. 80, €. 13,00