La storia ci ha traditi, ma non importa.
La recensione di Pachinko. La moglie coreana di Min Jin Lee
La storia della Corea e dei coreani arrivati in Giappone e mai tornati in patria in questo romanzo dove a partire dal 1910, anno in cui il Giappone annette la Corea, al 1989 seguiamo la storia di Sunja, figlia di un locandiere di Yeongdo vicino alla città di Pusan.
Quando la ragazza si accorge di essere incinta sa che la vergogna ricadrà sulla sua famiglia e sulla locanda visto che l’uomo che ha detto di amarla in realtà è sposato con una giapponese e ha tre figlie. Così quando un ospite della locanda, un prete protestante in attesa di andare a Osaka, si offre di sposare la giovane Sunja non può che essere accolto come una benedizione dalla madre della ragazza.
Una volta arrivata a Osaka, Sunjaa scopre che vivere in Giappone non è facile per i suoi compatrioti: ghettizzati, sfruttati sul lavoro, malvisti dalla popolazione, i coreani sanno che qualsiasi passo falso può portarli in prigione o addirittura alla morte.
Intanto la situazione internazionale precipita e alla fine della seconda guerra mondiale è chiaro che il potente Giappone sta attraversando una profonda crisi economica. Ha senso rimanere in un paese straniero che ha sempre osteggiato i coreani o è finalmente giunto il momento di tornare a casa?
Sunja decide di rimanere in Giappone per dare una vita migliore ai figli e perché sa che ormai ciò che ha lasciato è perso per sempre.
La mia opinione su Pachinko. La moglie coreana di Min Jin Lee
Pachinko. La moglie coreana è un romanzo perfetto per approfondire la storia del rapporto tra Giappone e Corea e scoprire quanto sia difficile ancora oggi parlare delle radici coreane anche per chi vive in Giappone da molte generazioni. L’autrice, come racconta nei Ringraziamenti, ha svolto moltissime ricerche a Tokyo dove ha vissuto tra il 2007 e il 2011.
Se però dal punto di vista della documentazione il libro risulta perfettamente calibrato, la parte romanzata non è allo stesso livello. La prima parte è davvero bella, magnifiche le descrizioni della vita in Corea e di Sunja, e la difficoltà di vivere in un paese straniero ma poi, soprattutto dalla metà in poi, la narrazione si sfalda in una serie di episodi dove manca sostanzialmente il lavoro introspettivo sui personaggi. Sunja è una protagonista eccezionale, capace di resistere, andare avanti e non arrendersi mai ma purtroppo gli altri personaggi non sono al suo livello.
Nel complesso è un romanzo interessante e sicuramente ben scritto ma sinceramente mi aspettavo molto di più da questa lettura.
Il trailer della serie Pachinko. La moglie coreana
Su Apple tv è possibile vedere la serie tratta dal romanzo con Youn Yu-jung nei panni di Sunja ormai anziana.
Pachinko. La moglie coreana
Min Jin Lee
Piemme, 2021, p. 587, €. 11,90