
Da quando frequenta la Scuola latina in compagnia di tutti quei figli di ufficiali francesi e di industriali fiamminghi, mio fratello si dà un sacco di arie.
Durante le vacanze Pier si pavoneggia per tutta Gand nella sua uniforme scolastica, altezzoso come il gatto dell’imperatore Carlo. Si sente troppo importante per lavare i panni insieme a me, ovvio.
La recensione di Testa di ferro di Jean-Claude Van Rijckeghem
Constance, detta Stans, ha diciotto anni e vive a Gand, una cittadina del Belgio.
Siamo agli inizi dell’Ottocento e Stans è una ragazza tutto pepe con la lingua troppo lunga per l’epoca. Questo le fa guadagnare continue strigliate e tirate di capelli da parte della famiglia.
Il padre è un aspirante inventore con problemi di soldi, quindi, come usanza dell’epoca, scambia la figlia in dote ad un facoltoso uomo che salda i suoi debiti.
Ovviamente Stans non è d’accordo, ma nessuno le chiede il parere.
La ragazza allo specchio indossa un abito da sposa blu. Ha i denti sbiancati, nei capelli c’è il fermaglio d’argento di sua madre. Calza delle scarpe nuove che suo padre ha fatto apposta per lei. Sua madre continua a ripetere che questo è il giorno più bello della sua vita. La spruzza con l’acqua santa perché le porti fortuna e le intreccia delle margherite nei capelli per tenere lontano il male. Io fisso la ragazza nello specchio: ecco Stans, la sposina. Tentiamo di sorriderci, Stans la sposina e io.
Una notte, decisa a non fare la fine di sua madre, Stan indossa gli abiti del marito e scappa.
Il chiaro di luna invade la stanza. Prendo il cappello di Lieven e me lo metto. Non credo ai miei occhi: nello specchio c’è un giovane. Ha l’aspetto di qualcuno che conosco da diversi anni, ma che non ho mai osservato per bene. Che begli occhi ha. Occhi grandi e scuri, occhi pieni di vita. Occhi misteriosi. Sorride. Mi viene voglia di baciare lo specchio. Vorrei attirare il giovane a me, passargli le dita tra i capelli e soffiargli in un orecchio. È amore a prima vista.
Tornata in città, decide di prendere il posto del figlio del panettiere nell’esercito di Napoleone.
Nessuno si accorge che quel soldato mingherlino, giovane ma coraggioso, è in realtà una ragazza…
La mia opinione di Testa di ferro di Jean-Claude Van Rijckeghem
Testa di ferro di Jean-Claude Van Rijckeghem è un romanzo per ragazzi di avventura che racconta una bellissima scoperta di sé, con uno sfondo storico molto ben delineato.
Il libro è raccontato alternando il punto di vista di Stans e da quello di Pier, il fratello di quindici anni, due ragazzi così diversi: Pier è un conservatore nato, Stans è testarda e ribelle.
Il romanzo è pubblicato in Italia da Camelozampa, all’interno della collana Le spore dedicata ai young adult, con il testo scritto ad alta leggibilità.
L’autore: Jean-Claude van Rijckeghem
Jean-Claude van Rijckeghem, classe 1963, è uno scrittore e produttore belga. Ha scritto e prodotto una quindicina di lungometraggi tra Belgio e Paesi Bassi, tra cui My Dad Is a Sausage (2022) e Sea Sparkle (2023), selezionati per il Giffoni Film Festival, e Moscow, Belgium (2008), vincitore del Premio della Critica al Festival di Cannes per la miglior sceneggiatura. È autore di numerosi romanzi Young Adult di ambientazione storica, tradotti in tutto il mondo.
Testa di ferro
Jean-Claude Van Rijckeghem
Camelozampa, 2023, 448 pag., € 18.90