
Me le giornate che erano legate alla campagna nel tempo hanno oscurato le altre, come se fossero le uniche che avessero dentro tanta energia da farle splendere a lungo, fosca o chiara che fosse la luce, e, procedendo nel tempo, questa loro forza si è rivelata tanto più potente di quella di cui disponevano i ricordi di città da portarmi a credere di avere sempre vissuto alla casa bianca anche d’autunno e d’inverno, perché del resto del tempo non è restato quasi nulla dopo ed è come se non lo avessi vissuto.
La recensione di La strada dell’uomo morto di Antonio Armano
La memoria fa brutti scherzi o regali bellissimi, a seconda dei casi. La memoria di Antonio Armano ci racconta di una casa bianca, di nonni di poche parole, di campagna, animali, cani fedeli e giornate di gioco. Di bambini a volte in fuga, di alberi carichi di frutta, di pesche succose che si spaccano perfettamente a metà. Di nebbia, stufe a legna panciute e un tempo che non c’è più.
Sono gli anni settanta e lo scrittore, bambino, passa le vacanze nella casa dei nonni, in campagna. Un luogo fuori dal mondo e dal tempo dove l’apatia, la noia, il grigiore della vita di città, della casa affacciata sulla stazione di servizio, della sala con il televisore lasciano il posto a giornate meravigliosamente vive.
E la magia dell’infanzia, degli amici per una stagione, dei piccoli fatti quotidiani che, illuminati dalla nostalgia del tempo che fu, risplendono sulle pagine ritraggono un mondo scomparso che resta vivido nei ricordi, pronto a sorgere di nuovo non appena il pensiero corre alla casa bianca, alle corse in bicicletta, alla strada dell’uomo morto.
La mia opinione su La strada dell’uomo morto di Antonio Armano
Antonio Armano scrive un libro che si legge in un pomeriggio e che sa trovare il suo posto nel cuore del lettore, io ho ritrovato moltissimi episodi che sembrano arrivare dritti dal mio passato.
Se è vero che ciò che si ricorda con più forza sono i luoghi in cui siamo stati felici allora La strada dell’uomo morto e la casa bianca sono i luoghi più felici per lo scrittore. Ed è con vero piacere e un filo di nostalgia che si legge questo libro e si ricorda com’era, d’estate, correre in bicicletta fino allo sfinimento o ammirare, nascosti tra i rami di un albero, il mondo laggiù.
Buona lettura.
La strada dell’uomo morto
Antonio Armano
Alessandro Polidoro Editore, 2023, p. 144, €. 15,00